Curioso che le serie dell’11 febbraio (il taglio congiunto con l’Italia, i due in minifoglio e quello ricamato) non siano bastate. Il 10 settembre, sempre per ricordare i novant’anni dalla fondazione dello Stato, il Vaticano metterà sul tavolo anche quattro cartoline postali, tirate con un limite di dodicimila e cinquecento pezzi per tipo. Portano il nome di Gabriella Titotto e sono dense di richiami non immediati. Hanno sempre un nominale diverso, nell’ordine 1,10 euro (utile per l’interno e l’Italia), 1,15 (Europa e Mediterraneo), 2,40 (Africa, America ed Asia), 3,00 (Oceania).
Sul primo intero figura la Madonna di Lourdes, tratta dalla statua presente nei giardini interni al minuscolo Paese. Ricorda l’11 febbraio come data per la prima apparizione mariana nella località francese e per la firma dei Patti lateranensi; si aggiungono gli stemmi di Pio XI (in alto a sinistra) e di Pio XII (in basso a destra).
Il secondo riproduce la bandiera, associata all’inno pontificio composto da Charles Gounod e dichiarato brano ufficiale da Pio XII nel 1950. I restanti elementi alludono agli emblemi dei santi Giovanni XXIII e Paolo VI.
Il perimetro delle mura che oggi rappresentano il confine territoriale campeggia sul terzo valore. Vi sono inoltre il monumento a san Pietro, dovuto ad Arnolfo di Cambio, e lo Spirito santo nella Basilica, nonché i richiami araldici a Giovanni Paolo I e a san Giovanni Paolo II.
Da ultimo, ecco il patrono, san Michele Arcangelo. Il riferimento è alla scultura omonima presente nei giardini, qui associata ai gonfaloni di Benedetto XVI e Francesco.
La custodia della serie riproduce invece il palazzo del Laterano, dove i trattati sono stati firmati, con l’annessa Basilica. Sull’impronta di affrancatura, immutata, parte dello stemma statale.