“Con questo lavoro, temevo di impaludarmi nei luoghi comuni, pesanti e tristi, ma nelle cartoline ci sono tante rappresentazioni dell’Italia” e, analizzandole, si scopre che invece esse “sono poco foriere di luoghi comuni”. È uno dei concetti espressi nel tardo pomeriggio da Enrico Sturani, autore -per conto di Vaccari srl- di “Italia! Sveglia! Uno Stivale di cartoline - Tutti i simboli della nostra Patria”. Il volume da 156 pagine con illustrazioni a colori (27,00 euro) è uscito nel centocinquantesimo dall’Unità nazionale ed è dedicato all’iconografia del Bel Paese vista, appunto, attraverso l’inconsueta griglia di tali oggetti postali.
L’intento dell’esperto non è dimostrare una teoria scegliendo le cartoline che la sostengono, ma -attingendo ad un vasto repertorio cui ha accesso- mettere tutte quelle inerenti sul tavolo e farle... parlare. Scoprendo che magari si discostano dai criteri ufficiali e prevedibili, così da annotare qualche elemento inaspettato. Come la rappresentazione dell’Italia in veste di donna tentatrice nella fase precedente la Prima guerra mondiale o dello Stivale al contrario, cioè privilegiando il Nord. Forse omaggio ai più noti personaggi risorgimentali, oppure al fatto che chi entra in Italia spesso arriva dalle Alpi o, ancora e più banalmente, perché le aziende che hanno commissionato le cartoline hanno le principali sedi di interesse nel territorio settentrionale. Comunque, è un immaginario nazionale che, rispetto a quanto registrato in Francia, Regno Unito e Stati Uniti, resta meno definito e su questo elemento c’è chi -ha ricordato lo specialista- “sostiene che accade perché l’immagine dell’Italia è fragile”.
Sturani -ha precisato il giornalista Massimo Gatta, incaricato di coordinare l’incontro di questo “apparentemente semplice volume”- è collezionista, recensore-analista. È stato uno dei primi a considerare la cartolina come strumento di analisi multiplo, che va oltre l’interpretazione standard, quella cioè delle “carte povere” e che tende a ghettizzare il documento in categorie “forse crociane e comunque vecchie”.
L’incontro pubblico è avvenuto nel contesto di “Più libri più liberi”, la manifestazione che dal 7 all’11 dicembre Roma ha dedicato, presso il palazzo dei Congressi, alla piccola e media editoria (orario 10-20, biglietto standard 6,00 euro).
Alla manifestazione, l’azienda vignolese è presente con una scelta dei propri titoli presso lo spazio comune della Bibliolibreria.