Il 21 febbraio 1953, per la mostra organizzata nella sua città natale, Antonello da Messina ottenne anche un dentello da 25 lire con il ritratto di giovane uomo (forse l’autoritratto) conservato alla National gallery di Londra. Così non è andata ora: l’esposizione “Antonello da Messina”, fino al 25 giugno visitabile a Roma presso le Scuderie del Quirinale, resterà senza una sottolineatura dentellata. Ma ciò non vuol dire che manchino i punti in comune con il sistema postale. Tra i quadri proposti figura ad esempio “L’Annunciata”, che il 15 febbraio 1979 ha dato vita ad un 170 lire inquadrato nella serie artistica. E c’è pure il riferimento indiretto, grazie al polittico -ricostruito per la mostra- comprendente tre tavole separate riguardanti san Giovanni Evangelista, la Madonna col Bambino e due angeli reggicorona, san Benedetto. L’olio dedicato a san Benedetto è di norma custodito a Milano presso le Civiche raccolte d’arte del Castello; la Regione Lombardia lo acquistò, nel 1995, da Finarte ed Afinsa. La cifra pagata fu di 4,5 miliardi di lire.
Non solo francobolli per Antonello da Messina
23 Giu 2006 00:00 - APPOINTMENTS