Non solo -ormai, è un classico- le comunicazioni elettroniche che apparentemente giungono da Poste italiane e che in realtà nascondono trucchi informatici di diverso genere (tra cui il “phishing”) per carpire la buona fede del malcapitato di turno.
Alla lista delle realtà coinvolte, soprattutto bancarie, si aggiunge Fedex, società statunitense con una significativa presenza nel Bel Paese e specializzata nel corriere espresso. A denunciarlo è la stessa azienda. “Finché non si troverà un metodo sicuro per evitare che l’apprezzato nome Fedex sia utilizzato in e-mail spam o possibili scam, sorveglieremo costantemente tali attività in rete e coopereremo con le autorità incaricate dell’applicazione della legge in tutto il mondo”, annunciano dagli uffici. “Esortiamo i nostri clienti a diffidare di qualsiasi richiesta che non provenga direttamente da un dipendente o un nome di dominio Fedex, specie se contiene un allegato che il destinatario è invitato ad aprire. I clienti non devono esitare a mettersi in contatto con noi se hanno dubbi sulla legittimità di una e-mail che chiede un pagamento anticipato o invita a fornire dati personali o supplementari”.
E-mail e sms fraudolenti -viene spiegato- in genere sono caratterizzati da: domande inattese di denaro per la consegna di un collo o di un altro articolo; inviti a fornire dati personali e/o finanziari; link che rimandano a indirizzi di siti il cui nome è scritto in modo leggermente alterato rispetto all’ufficiale; avvisi e richieste d’azione immediata, come per esempio “Il vostro codice cliente sarà sospeso tra 24 ore se non rispondete”; comunicazioni di premi o di vincite a lotterie; errori d’ortografia e di grammatica, come un uso eccessivo dei punti esclamativi.