Le testimonianze di persona, portate dalle organizzazioni del settore. Le scritte, come quelle firmate da Giulio Andreotti e dai vertici del Comitato internazionale olimpico (il vicepresidente Mario Pescante) e del Comitato olimpico nazionale italiano (il presidente Giovanni Petrucci). E poi quelle della famiglia, cioè la figlia Carla, il figlio Giacinto e il nipote Gian Piero. Hanno permesso, nella cornice di “Romafil”, di conoscere più da vicino il protagonista del nuovo 60 centesimi disponibile da oggi e dedicato al pioniere del movimento rugby Mario Mazzuca nel centenario dalla nascita.
“Gli interventi -ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta- hanno spiegato i motivi per cui lo Stato italiano gli ha dedicato un francobollo. Mazzuca è stato un grande personaggio, che ha promosso dei valori che contribuiscono alla tenuta fisica della persona ma anche utili alla coesione sociale. Un grande esempio per le associazioni, e non solo quelle sportive”. Ma la “splendida famiglia” ha sostenuto l’emissione affinché “l’insegnamento del padre non fosse utile solo a loro, ma a tutti”.
“È grazie a uomini come lui -ha detto il vicepresidente vicario della Federazione italiana rugby, Nino Saccà- che questo grande sport è arrivato al livello che è. È uno sport di tradizioni, di valori”. Mentre la persona rappresenta “il primo rugbista ricordato da un francobollo italiano”. E quest’ultimo -ha aggiunto la responsabile per la filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini- chiuderà l’anno, almeno per quel che riguarda le emissioni a tema sportivo.
Oltre al largo che Roma già gli ha intitolato, anche la città di nascita, ossia Napoli, dovrebbe dedicargli una strada.