I filatelisti lo conoscono soprattutto per un dettaglio: è suo il ritratto di Elisabetta II realizzato nel 1954-1955 e che dall’anno successivo ha caratterizzato numerose serie dei Paesi allora collegati a Londra. Non a caso, il debutto avvenne a Fiji con l’1 penny dell’1 giugno 1956, poi ripreso esattamente quattro mesi dopo attraverso l’1½ e il 2½ pence. Ma nel classificatore figurano altre cartevalori, targate Antigua, Bahamas, Canada (che ha utilizzato il disegno intero), Gambia, Hong Kong, Mauritius, Seychelles, Sierra Leone...
Oggi pomeriggio, dalle ore 17 alle 20.30, lo ricorderà un annullo speciale, impiegato a villa Bardini, in via Costa San Giorgio 2 a Firenze, dove ha sede il Museo a lui intitolato, costituito dall’Ente Cassa di risparmio. Una data non scelta a caso: Pietro Annigoni, cui si devono altri lavori come gli affreschi alla ricostruita Abbazia di Montecassino, nacque esattamente un secolo fa a Milano. Quindicenne, si trasferì con la famiglia nel capoluogo toscano, che diventerà -ricordano dall’istituzione culturale- “il centro della sua formazione artistica e della sua lunga attività di pittore e maestro di arti grafiche”. Qui morì il 28 ottobre 1988.
Conosciuto come il “pittore delle regine”, “è in realtà un artista completo che ha saputo spaziare su un’ampia gamma di tecniche e soggetti: paesaggi, scene figurate, nature morte, realizzate con terre grasse, colori ad olio, affresco, tecniche grafiche come la litografia, l’acquaforte...”.
Il bollo riporta la firma autografa e il monogramma con il quale il maestro caratterizzava i lavori. Abbinata vi è una cartolina, realizzata da Poste italiane e in vendita a 52 centesimi, che riproduce la tempera grassa su tela “Interno nello studio”, risalente al 1936.