Nel dicembre scorso il richiamo alle poste per le troppe e stravaganti emissioni. Ad agosto si fa notare per il deciso calo nelle quotazioni della parte moderna dell’area italiana. Ora, con il nuovo “Europa 2008” (news precedente), giungono le lamentele contro le produzioni personalizzate. Per la terza volta consecutiva, il catalogo Unificato segnala che qualcosa non va, o potrebbe andare meglio.
“Riteniamo -conferma a «Vaccari news» il direttore responsabile della linea, Paolo Deambrosi- che sia venuto il momento di dire le cose come stanno, ognuno per quel che gli compete, ed io parlo come editore di cataloghi”.
In tema di personalizzati, l’amministratore delegato del Cif, la società che firma il mercuriale, è categorico. “Urge -dice Igino Lottini- una presa di posizione da parte degli editori di cataloghi” e l’Unificato, socio fondatore dell’Ascat, cioè l’associazione internazionale che riunisce la categoria, “si farà carico di sottoporre il problema alla prossima assemblea perché sia concordata una linea comune per la catalogazione di queste particolari emissioni”.
“Secondo noi -prosegue Paolo Deambrosi- alcune amministrazioni postali, con troppa leggerezza, hanno aperto una finestra che mette difficoltà, diventa un caos per i collezionisti. Capiamo che il pubblico generico apprezzi i «fai da te», ma occorre anche ricordare che alle poste i veri proventi, sicuri nel tempo, arrivano dai filatelisti. Molte altre amministrazioni si apprestano a mettere in produzione questo tipo di emissioni, rischiando di inquinare il mercato. Nella nuova edizione dei nostri cataloghi abbiamo inserito delle note, per ora solo nell’Austria, ma il fenomeno dei personalizzabili è in continua crescita e diventerà sempre più difficile monitorarlo. Per questo riteniamo necessario, fin da ora, porre il problema all'attenzione delle amministrazioni postali e contemporaneamente agli editori soci dell’Ascat”.
“Alternative? Una potrebbe esserci”, conclude Paolo Deambrosi. “Senza inventare nulla, essendo già stato fatto in passato, si potrebbero proporre francobolli tradizionali con spazi pubblicitari, ma solo sul bordo di foglio o nelle bandelle. E con l’incasso ricavato dallo sponsor finanziare iniziative che promuovano la filatelia”.
Intanto, la casa editrice festeggia la vittoria di “Romafil”, ottenuta dalla trilogia di Emanuele Gabbini sulla storia postale. Con 91 punti su un massimo di 100 -precisano dall’Unificato- il lavoro è risultato primo nella classe che comprendeva trentotto diverse pubblicazioni filateliche.