Il 3 marzo 1969 ci fu anche un’emissione parallela tra Francia (taglio aereo da 1,00 franco) e Regno Unito (4 pence, 9, 1 scellino e 6 pence), perché il progetto tecnologico era condiviso. Progetto che generò addirittura una costosa collezione specializzata di francobolli e buste.
Ormai superato, il Concorde verrà ricordato all’ombra della torre Eiffel il 4 marzo (oggi la prevendita) attraverso un dentello da 4,20 euro per rammentare il mezzo secolo trascorso dal primo volo. Il lavoro, che porta il nome di Jame’s Prunier, Nicolette Humbert e Bruno Ghiringhelli, è disponibile in fogli da quaranta o dieci unità.
Più che un velivolo, fu un mito, dicono ora dagli sportelli postali. Il prototipo 001 volteggiò sopra Tolosa il 2 marzo 1969; l’esperimento durò ventinove minuti a suggello di cinque anni di lavoro tra Sud-aviation e British aircraft corporation. Tali aziende, che prima avevano sviluppato programmi autonomi, poterono suddividere costi, mezzi di realizzazione e produzione per un obiettivo condiviso, facendo concorrenza alle iniziative statunitensi e sovietiche. Le due compagnie di bandiera, Air France et British airways, ne acquistarono quattordici; il 21 gennaio 1976 cominciarono i voli commerciali: ad esempio, da Parigi si poteva raggiungere New York in tre ore e trenta minuti. Restò in attività ventisette anni, registrando un record ancora imbattuto: è stato l’unico apparecchio di linea a compiere collegamenti internazionali supersonici regolari.