Divisi sulle valutazioni del voto di domenica scorsa, uniti contro il servizio postale: con spirito bipartisan, deputati e senatori non risparmiano le critiche, sottoscrivendo una pioggia di interpellanze e interrogazioni. Dirette principalmente al ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, in queste settimane già alle prese con la vicenda Rai. Il rappresentante del Governo nella sostanza resta preoccupato. “Con tariffe ai livelli più alti d’Europa -ha detto in una dichiarazione ripresa dal «Corriere della sera»- non possiamo permetterci un servizio scadente”. Solo nel mese di maggio, diversi deputati hanno sottolineato le disfunzioni esistenti, citando aree specifiche. Rodolfo Giuliano Viola (L’ulivo) ha segnalato il caso di San Donà di Piave (Venezia), Lello Di Gioia (La rosa nel pugno) si è mosso per Orta Nova (Foggia), Anna Teresa Formisano (Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro) è in pista per Viticuso (Frosinone), Roberto Menia (Alleanza nazionale) ha scritto su Trieste, Anna Maria Cardano (Rifondazione comunista – Sinistra europea) si è impegnata per le province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola, Ruggero Ruggeri (L’ulivo) si è occupato del Mantovano, Ugo Lisi (Alleanza nazionale) per Lecce e provincia. I quesiti sono stati formalizzati pure nella IX commissione della Camera, che si occupa di trasporti, poste e telecomunicazioni. In questa sede Maurizio Fugatti (Lega nord Padania) ha segnalato disservizi a Capriana e Sporminore (Trento), mentre Raffaele Aurisicchio (L’ulivo) ha citato la provincia di Avellino. Al Senato il problema è stato presentato con il documento sottoscritto da Sergio Divina (Lega nord Padania), riguardante vari comuni in provincia di Trento.
Parlamentari d’accordo, ma contro la posta
01 Giu 2007 00:00 - NEWS FROM ITALY