Dal XIII secolo, per tappe, alla recentissima età delle trasformazioni, scandita con l’entrata in vigore del codice di avviamento postale l’1 luglio 1967. E poi un “post scriptum” che parla del futuro della lettera scritta e della concorrenza con sistemi telefonici ed elettronici.

È il numero diciotto di “Storie di posta”, in distribuzione con 128 pagine dedicate a “studi notizie approfondimenti su storia postale & comunicazioni” (12,00 euro). Tutto visto attraverso Parma, città “postale per nascita” ma dal “valore paradigmatico”. “Non è uno dei tanti libri che storici locali dedicano ad aspetti delle rispettive città, quanto il tentativo riuscito di percorrere la grande storia utilizzando un tipo di fonte spesso sottovalutata: le lettere (qui intese nella loro originaria materialità, non solo come testi) e altri oggetti legati alla funzione postale”.

Firmato dall’Accademia italiana di filatelia e storia postale, il volume è dovuto a Franco Filanci e Clemente Fedele.