“Una simpatica giornata di propaganda”. Così l’ha definita uno dei relatori, il critico d’arte (ma anche ex assessore di Milano) Philippe Daverio. È l’incontro, svoltosi oggi alla “Nuvola” di Roma, intitolato “Poste italiane incontra i sindaci d’Italia”. Protagonisti, oltre tremila delegati di paesi con meno di cinquemila abitanti, spesso “dimenticati” dal centro. Non a caso, il ministro per la Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, presente con altri colleghi e numerosi parlamentari all’incontro, ha detto di voler essere il ministro per le Pubbliche amministrazioni, al plurale.
Il capo del Governo, Giuseppe Conte, ha parlato, fra l’altro, di coesione territoriale, sottolineando come l’ufficio postale rappresenti un presidio dello Stato, un indubbio sostegno all’economia locale, un supporto per concretizzare altre prestazioni pubbliche.
Poi, sul palco si sono alternati vari primi cittadini. C’è chi ha ringraziato l’azienda per aver dato loro visibilità (affermazione seguita dagli applausi del pubblico), chi ha lamentato i problemi sorti con il passaggio dell’operatore da entità statale a società, chi ha enfatizzato il ruolo del postino di una volta, il quale conosceva tutti (non come adesso che gli addetti hanno contratti temporanei), chi ha chiesto che tale incarico torni ad essere fisso, chi ha valorizzato il direttore dell’ufficio, perché conosce le persone e le loro esigenze. Nell’immaginario degli anziani -ha detto un’altra persona- la pensione non la paga l’Inps, ma Poste. Qualcuno ha ricordato di come il paese tipo sia rappresentato da campanile, palazzo municipale e sportello postale.
La chiusura della giornata è stata lasciata al ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale ha confermato come da tempo l’azienda abbia cambiato linea, decidendo di non ritirarsi più dal territorio. “Il vostro -ha precisato, rivolgendosi agli astanti- non è un lavoro ma una missione”. Ripromettendosi di tornare l’anno prossimo per commentare gli sviluppi del rapporto tra i piccoli centri ed il “gigante” postale (continua).