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editor Fabio Bonacina

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Aperta ancora fino al 6 gennaio la mostra che Milano dedica alla casa editrice Salani, sorta un secolo e mezzo fa

“La piccola posta di miss Mott”
“La piccola posta di miss Mott”

È il momento delle favole, ed il Comune di Milano ne propone una, lunga un secolo e mezzo, al castello Sforzesco. Si intitola “Da Pinocchio a Harry Potter - 150 Anni di illustrazione italiana dall’archivio Salani 1862-2012” (fino al 6 gennaio, sale Viscontee, da martedì a domenica 9-17.30; ingresso libero).

In occasione del giro di boa compiuto dalla casa editrice Salani, vengono esposte 300 opere grafiche provenienti dalla Civica raccolta delle stampe “Achille Bertarelli”, dalla biblioteca centrale di palazzo Sormani e da altre importanti strutture italiane. E, naturalmente, dalla stessa azienda: un piccolo assaggio di un patrimonio che custodisce oltre 30mila disegni e tavole originali realizzati dai maggiori illustratori italiani ed europei: da Carlo Chiostri ed Ezio Anichini a Luigi e Maria Augusta Cavalieri, da Carlo Vitoli Russo a Ugo Signorini, da Fiorenzo e Giovanni Faorzi a Gastone Rossini, per arrivare ad artisti contemporanei del calibro di Quentin Blake, Emanuele Luzzati, Mimmo Paladino, Tullio Pericoli, Sergio Staino e Altan.

Si fa notare “Lettere a un ragazzo italiano con prefazione di Enrico Bianchi”, scritto da Ermenegildo Pistelli e risalente al 1927. E, soprattutto, “La piccola posta di miss Mott”: di un decennio dopo, il libro è firmato da Edward Phillips Oppenheim; la sua copertina, dagli evidenti richiami epistolari, è dovuta ad una tempera di Luigi Cavalieri. Diverse le corrispondenze presenti, riguardanti ad esempio trattative commerciali (fra cui una missiva spedita da Matilde Serao inerente l’acquisto del lavoro “La mano tagliata”) oppure disposizioni tecniche (come il carteggio di Giorgio Tabet volto a caratterizzare il volume, di Carmen de Icaza, “Cristina Guzmàn professoressa di lingue”).

Decisamente più capaci di colpire l’occhio sono le vivacissime carte intestate impiegate dalla sede italiana della Walt Disney: ne sono offerte due, risalenti al 1934 e al 1939, connesse alle contrattazioni per “Topolino” e “Biancaneve”. Da notare il nome dell’azienda, nel frattempo e per quanto possibile italianizzato, passando da Walt Disney enterprises a Walt Disney sai creazioni. La guerra, ormai, era prossima!

Tre le sezioni del percorso: gli esordi, dal 1862 al 1904, con il fondatore Adriano Salani esaminato attraverso le prime pubblicazioni di fogli volanti, libretti e documenti. L’ascesa ed il declino sono raccontati con le collane prodotte dal 1940 al 1964. Nelle teche, inoltre, i nuovi codici figurativi, dal rilancio della letteratura “rosa” fino al successo mondiale costituito della saga di Harry Potter.

L’iniziativa “vuole essere una risposta in questo momento di crisi economica che tocca anche il settore della cultura e dell’editoria e un segno concreto di impegno per le famiglie italiane e per i ragazzi delle scuole della città”.

Il catalogo omonimo, curato da Giorgio Bacci, conta 304 pagine a colori e costa 35,00 euro.

Walt Disney: nelle teche due allegre carte intestate, impiegate nel 1934 e nel 1939 dalla sede italiana dell'azienda
Walt Disney: nelle teche due allegre carte intestate, impiegate nel 1934 e nel 1939 dalla sede italiana dell'azienda



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