Un flash-mob domani -l’ha confermato questa mattina “La stampa”- davanti all’ufficio postale di Biella (è quello in via Micca 34), dov’è sorto il polverone che ha costretto ad intervenire la ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione Marianna Madia e la società presieduta da Luisa Todini. Quello prima del quale, venerdì scorso, ad una giovane mamma è stato proibito di allattare al seno il piccolo che aveva con sé.
La donna, Francesca Castelli, poi ha pubblicato un commento su Facebook. “E quando il direttore della Posta centrale di Biella ti dice che è vietato allattare al seno tuo figlio ma non dargli il biberon..... ti chiedi se è realtà o un incubo!!!”. Tra i tanti commenti che si sono aggiunti, quello -diffuso tramite Twitter- della rappresentante del Governo: “In alcun luogo dovrebbe essere vietato #allattamento. Subito direttiva per tutta la #Pa”.
Praticamente obbligato l’intervento dell’operatore, che già sabato ha diffuso una nota stampa dando la propria versione dei fatti. In essa spiega “che non è affatto vietato allattare il proprio bambino all’interno” degli ambienti aziendali. Nel caso di Biella, “la mamma ha allattato nella sala principale dell'ufficio postale e il personale si è reso disponibile a trovare la migliore soluzione affinché potesse prendersi cura del bambino con la dovuta privacy. Per quanto riguarda l’accesso ai servizi igienici, che sono disponibili per i dipendenti e dunque normalmente dietro ai banconi dell’accoglienza clienti, non è possibile accedere per il pubblico per evidenti ragioni di sicurezza”.
Quest’ultimo è un altro problema vecchio ed insoluto, come testimonia, ad esempio, una sentenza sottoscritta dal Tar della Campania risalente al 2009.
L’appuntamento di martedì, comunque, è per le ore 11.30. Magari sarà l’occasione per acquistare il francobollo da 95 centesimi emesso il 17 ottobre scorso riguardante La leche league international. Appartiene alla serie “Il senso civico”…