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editor Fabio Bonacina

27972 news from 8/3/2003

Anche tramite società che fanno capo al ministero dell’Economia e delle finanze. È la decisione adottata oggi dal Governo circa le azioni di Poste italiane

Allo Stato, “anche per il tramite di società direttamente o indirettamente controllate dal ministero dell’Economia e delle finanze”, dovrà restare una partecipazione superiore al 50%, così da mantenere il controllo pubblico. Al centro della notizia vi è Poste italiane.

È quanto ha deciso oggi palazzo Chigi, approvando la proposta del titolare al dicastero dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti. Il testo, formalmente un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, tiene conto dei pareri espressi dalle competenti commissioni parlamentari.

Attualmente il Mef detiene il 29,26% delle azioni, cui va aggiunto il 35% in mano alla controllata Cassa depositi e prestiti. La quota restante è così divisa: il 22,88% è conservato da investitori istituzionali, il 12,05% da individuali, lo 0,82% risulta posseduto direttamente da Poste italiane.

Poste italiane - Allo Stato, in via diretta o meno, dovrà restare una quota azionaria superiore al 50%
Poste italiane - Allo Stato, in via diretta o meno, dovrà restare una quota azionaria superiore al 50%



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