La lente sul multilateralismo e sul sistema internazionale che regola le comunicazioni. È questo l’obiettivo del libro “I nodi della rete”, sottoscritto da Mario Coglitore (edito da Cleup, conta 192 pagine ed ha un prezzo di copertina pari a 15,00 euro). Ricordando che le comunicazioni “rappresentano, oggi come ieri, una parte consistente della politica estera degli Stati, influiscono sui rapporti diplomatici e persino sulle strategie militari, intervengono sulla diffusione della tecnologia modificando gli elementi distintivi stessi della conoscenza”.
Già all’epoca del suo esordio -annota l’esperto- il telegrafo “costituì uno degli strumenti privilegiati per garantire la trasmissione rapida e sicura di informazioni, spesso di carattere commerciale, da una parte all’altra del mondo. Parimenti, le amministrazioni postali ramificavano la loro capillare catena di raccolta, trasporto e distribuzione, servendosi anche dell’infrastruttura ferroviaria”.
Dunque, tra i protagonisti vi sono i collegamenti volti a recapitare lettere e telegrammi, sapendo che, dopo la seconda metà dell’Ottocento, sono stati al centro di “alcuni dei più importanti accordi multilaterali dell’epoca” (permisero anche la nascita di quelle che ora sono agenzie specializzate dell’Onu, vale a dire l’Unione postale universale e l’Unione internazionale delle telecomunicazioni). Tali intese vengono considerate antesignane dei successivi regimi organizzativi improntati alla cooperazione ed allo sviluppo.