Erano 12.091 nel 2007; sono risultati 12.495, con un aumento di 404 (+3,34%), nel 2008. Sono gli infortuni, che hanno richiesto almeno un giorno di astensione dal lavoro, registrati nel complesso da Poste italiane. Tenendo presente, comunque, che il numero dei dipendenti è rimasto praticamente immutato (-0,27%) mentre le ore lavorate, e quindi l’esposizione al rischio, sono aumentate dell’1,33%. Cresciute pure le giornate perse: 380.738 (+6,05%); i costi diretti sono stati valutati in 16,24 milioni.
Fin qui, i dati generali. A voler scendere nel dettaglio, emerge che 71 eventi su 100 accadono nel recapito, dove gli incidenti in moto costituiscono il 44,7% del totale. Non a caso, nel piano regolatore postale è stato deciso di ridurne l’impiego. Gli infortuni durante il recapito a piedi raggiungono il 17,3%. Di questi, il 6% è addebitato all’aggressione da parte di cani; il resto è causato da cadute, scalini, imbucando le lettere o chiudendo i cancelli.
All’interno delle strutture aziendali, invece, i rischi si annidano soprattutto negli impianti di lavorazione manuale e meccanizzata della corrispondenza, che “valgono” per il 14,3%.
Più bassa, esattamente al 12,6%, è l’incidenza riscontrata nelle attività di vendita o di retrosportelleria. Qui il problema maggiore (5,29%) è dovuto a shock da rapina. Il fenomeno, in ogni caso, è diminuito rispetto all’anno precedente anche grazie alla formazione specifica introdotta. Dal punto di vista geografico, gli episodi criminosi, effettuati o solo tentati, sono più frequenti nell’area che unisce Lazio, Abruzzo e Sardegna.
Un’altra voce significativa riguarda i problemi incorsi negli spostamenti dall’abitazione al lavoro o viceversa: le disgrazie, non comprese nei dati complessivi precedenti, sono state 2.075 (nel 2007, 2.074).
Quanto alla durata, il 70% delle assenze causate da infortunio si è sviluppato tra i 4 e i 40 giorni. Il 7% delle situazioni ha richiesto un’interruzione del lavoro fino a 3 giorni ed il restante 23% superiore a 40. A conti fatti, la durata media è stata di 30,47 giorni.
Nell’arco del 2008 sono morti 14 dipendenti, 10 mentre lavoravano.
“Allo scopo -garantisce la società- di sensibilizzare e promuovere l’adesione convinta a modelli di comportamento coerenti con le politiche di prevenzione e protezione sul lavoro, contribuendo così alla diffusione della «cultura della sicurezza» tra tutti i dipendenti”, è stato lanciato “un piano di interventi strutturati nelle aree della formazione e comunicazione”. Introdotti nel 2007, proseguono tuttora.