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editor Fabio Bonacina

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La società del gruppo potrà operare in base al provvedimento Isvap n°2.788. La lettura data dall’Ugl

Il via libera atteso è stato dato giovedì dall’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo.

In base al provvedimento n°2.788, il presidente della struttura, Giancarlo Giannini, ha autorizzato Poste assicura, la società per azioni del gruppo avente sede a Roma in piazzale Konrad Adenauer 3, “ad esercitare l’attività assicurativa nei rami 1. infortuni, 2. malattia, 8. incendio ed elementi naturali, 9. altri danni ai beni, 13. responsabilità civile generale, 16. perdite pecuniarie di vario genere, 17. tutela giudiziaria e 18. assistenza”.

Finora -ricordano dal sindacato Ugl comunicazioni- “l’azienda Poste ha messo in vendita prodotti assicurativi sui mutui, o la casa, insieme ad altre compagnie assicurative, comportandosi come società di servizio, grazie alla capacità di diffusione dei 14.000 sportelli postali che ne hanno curato la collocazione alla clientela”.

Adesso, il passaggio alla gestione in proprio degli strumenti. “Il futuro di Poste italiane -proseguono dal sindacato- è dunque sempre più legato alla sua capacità di «relazione» con il cliente, sia attraverso la rete dei portalettere, sia attraverso quella degli sportelli postali”. Pertanto il lavoro quotidiano “sarà sempre più legato alla relazione con il cliente (capacità di vendita ed offerta) e sempre meno all’effettuazione di mero «servizio», tenuto conto della liberalizzazione ormai prossima del mercato postale e della previsione di un calo dei volumi in alcuni servizi (ad esempio nei bollettini di conto corrente)”. La domanda cui occorrerà rispondere nei prossimi mesi sarà cosa fare di Poste italiane: una impresa destinata ad offrire servizi, oppure dedita comunque a fare cassa. Non sembra facile l’equilibrio, ma una esagerazione nel secondo filone “porterebbe inevitabilmente ad offuscare l’immagine di affidabilità dell’impresa, destinandola ad apparire, come le altre banche del Paese, più orientata agli utili, piuttosto che alla socialità”.

Nuovo capitolo per il gruppo
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