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editor Fabio Bonacina

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Sotto la lente, oltre al personale, anche la vendita di alcuni palazzi storici

Non solo la cura dimagrante in fatto di dipendenti (la Slp-Cisl, ad esempio, ora parla di tagli per 1.200 unità). Poste italiane sta cercando di monetizzare vendendo i “gioielli di famiglia”, ossia alcune delle costruzioni storiche che possiede nelle grandi città. Eppure -scrivono Pietro Antonini e Mauro De Palma sull’ultimo numero del periodico aziendale, “Il gabbiano”- questi edifici “con le loro raccolte di opere d’arte, arredi e strumenti, con gli archivi documentali e le biblioteche, testimoniano della transizione italiana verso la modernità: in bilico tra monumentalità delle facciate e funzionalità degli interni, tra innovazione della forma e permanenza della tradizione, tra influenze locali e tendenze europee ed internazionali”.

Uno dei più significativi esempi si trova a Padova: qui verrà ceduta l’ala est di palazzo Zuckermann, in largo Europa 2, a pochi passi dalla cappella degli Scrovegni. La parte interessata dal bando si estende per circa 7.950 metri quadrati ed ha una stima di partenza pari a 12 milioni euro, oneri fiscali esclusi. L’offerta di acquisto, che dovrà essere al rialzo e presentata entro il 28 luglio, “è subordinata all’obbligo, da parte dell’acquirente, di cedere in locazione a Poste italiane la superficie a piano terra destinata ad ufficio postale”. Quella, cioè, che ospita la sede di Padova Centro, con ingresso da corso Garibaldi 25. Nel 2007 l’edificio era stato interessato da un altro atto: il rifacimento della copertura in coppi, per un importo di 94mila euro.

La stessa impostazione caratterizza la proposta riguardante le Poste centrali di Brescia. Il complesso, di costruzione più recente, ha sede in piazza della Vittoria 1. In questo caso l’area è di 7.268 metri quadrati e prevede, ancora una volta, l’obbligo di destinare il piano più basso agli sportelli. La richiesta di partenza ammonta a 15,8 milioni e la data limite per candidarsi all’acquisto è il 29 luglio.

Fra gli altri palazzi che potrebbero essere oggetto di transazione figura il duecentesco fondaco dei Tedeschi di Venezia. Quello che si affaccia sul ponte di Rialto ed ospita l’ufficio di Venezia Centro. È raffigurato in un francobollo da 800 lire uscito il 7 maggio 1990.

Da sinistra: gli uffici postali di Padova e Brescia Centro; sono tra quelli che verranno messi in vendita nei prossimi giorni
Da sinistra: gli uffici postali di Padova e Brescia Centro; sono tra quelli che verranno messi in vendita nei prossimi giorni



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