Il 28 ottobre lo spinoso tema è andato in Giunta, il 29 in Consiglio comunale e domani si passa ai fatti: Augusto Rinaldi, settantatreenne vicesindaco di Coreglia Antelminelli (Lucca), si incatenerà alla porta dell’ufficio postale del borgo. Secondo le ipotesi, lo sportello dovrebbe restare chiuso ogni martedì, giovedì e sabato dalla terza settimana fino alla fine del mese, costringendo gli utenti a percorrere tra i quindici ed i trenta chilometri per raggiungere quelli aperti più vicini.
L’obiettivo è protestare contro la società guidata da Massimo Sarmi, chiedendo -si legge nel documento consiliare- un “ripensamento sulle decisioni assunte ed in via subordinata, nei giorni di chiusura prefissati, una eventuale rimodulazione della fascia oraria di apertura al pubblico”.
È -commenta il sindaco, Robledo Funai- “una battaglia difficile, impari per le forze in campo, ma il cui esito non è per niente scontato. Il carattere, la determinazione e la testardaggine dei coreglini è proverbiale e non sono mancate nella storia recente e passata azioni eclatanti e clamorose”. “Vivere in un territorio montano, richiede alle istituzioni e alle aziende che gestiscono importanti servizi quali quello postale, una sensibilità ed un’attenzione che non sia ispirata unicamente dalla logica del profitto: quando ciò non accade, sono frequenti le situazioni di abbandono e di degrado che spesso sfociano in disastri sociali ed ambientali”.
Il vicesindaco “ha deciso di dare voce alla protesta espressa dai numerosi cittadini, con un gesto forte, eclatante, simbolico”, proseguendo “fino a quando non sarà rivista la posizione assunta da Poste italiane spa”.
A questa iniziativa -assicura il primo cittadino- “ne seguiranno altre presso la sede centrale delle poste a Lucca, presso il centro di smistamento della corrispondenza postale a Piano di Coreglia e, direttamente presso l’ufficio postale di Coreglia, con una volontaria disdetta dei servizi finanziari offerti, da parte di numerosi cittadini sottoscrittori”. Contemporaneamente azioni politiche saranno intraprese presso la Comunità montana, l’Amministrazione provinciale, il Consiglio regionale, “perché il problema non è solo di Coreglia, ma dell’intera valle”. Tenendo presente che oggi “le poste offrono molti servizi gestionali, finanziari, commerciali, fanno di tutto fuori che curare bene quella che è la loro storica missione naturale: dare un servizio postale dignitoso ed efficiente al cittadino”.
Coreglia conta 5.250 abitanti, di cui oltre 1.200 nel capoluogo; già in passato ha subito “pesanti riduzioni di apertura degli uffici postali presenti nelle frazioni di Tereglio e Calavorno”.