La disinfezione delle missive, nei secoli ingiustamente accusate di portare, insieme alle notizie, morbi letali. Le antiche stazioni a cavalli posizionate sulle strade di grande passaggio ed oggi magari trasformate in ristoranti di lusso. La “rete” delle comunicazioni mondiali quando, non esistendo internet, il telegrafo rappresentava il futuro.
Sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati sabato 18 febbraio a Prato. Dalle 9 alle 14 palazzo Datini (via Ser Lapo Mazzei 43) ospiterà il terzo colloquio nazionale firmato dall’Istituto di studi storici postali ed intitolato “Economia e geografia delle comunicazioni postali nella penisola italiana in prospettiva storica”.
“Il titolo –spiega il direttore dell’Istituto, Andrea Giuntini- è volutamente onnicomprensivo. Serve a mostrare quanto il bisogno di comunicare, e dunque la posta, un tempo fossero di primaria importanza, per la politica, la guerra, i commerci, le relazioni personali e familiari. Esattamente come oggi: cambiano i mezzi, cambiano i tempi di attesa, ma le esigenze sono le medesime. Basti pensare a cosa si prova quando la connessione internet non funziona: niente navigazione, niente e-mail. Insomma, si è bloccati”.
Il colloquio, patrocinato da Comune e Provincia di Prato, è organizzato in accordo con il Coordinamento fra le associazioni di storia postale italiana. Sono attesi da tutta Italia accademici, studiosi, collezionisti e semplici appassionati che vogliono confrontarsi, ognuno portando esperienze e modalità di lettura specifiche.
Occorre contattare lo stesso Istituto, e-mail issp@po-net.prato.it.