Fronte occidentale, 24 dicembre 1914: senza che nulla sia stato concordato, i soldati degli opposti schieramenti cessano il fuoco. Si accendono candele, si cantano inni dedicati alla ricorrenza. Comincia un botta e risposta di auguri gridati da parte a parte, fino a che qualcuno si spinge fuori dalla propria trincea per incontrare il nemico e stringergli la mano.
La “tregua di Natale” fu un atto straordinario e coraggioso che partì da semplici soldati mossi da sentimenti di profonda umanità e fratellanza. Rileggere oggi, a distanza di cento anni, le missive spedite dal fronte che raccontano quel gesto di spontanea e generosa insubordinazione fa commuovere e porgere una domanda: è davvero impossibile costruire un mondo pacifico e solidale?
Il libro, curato da Alberto Del Bono (che ha tradotto pure i documenti), s’intitola “La tregua di Natale. Lettere dal fronte”. Edito da Lindau, conta 186 pagine e costa 14,00 euro.
Sull’argomento, non mancano i francobolli, emessi negli ultimi mesi per esempio da Man (1,41 sterline della serie per la Prima guerra mondiale, risalente al 19 febbraio), Bequia (due foglietti, uno con quattro francobolli da 3,25 dollari locali e l’altro con due da 5,00, tutti diversi, usciti il 23 aprile) e Regno Unito (foglio da dieci pre personalizzati per la prima classe, dell’11 novembre).