“Da Raffaello a Schiele” è la mostra ospitata a Milano presso palazzo Reale e che presto, il 7 febbraio, chiuderà. Chi non potrà raggiungerla, perderà un’occasione per ammirare dal vero una nutrita serie di capolavori del Museo di belle arti esistente a Budapest. Due le alternative: recarsi nella capitale magiara o, più semplicemente, sfogliare una collezione di francobolli emessi nel tempo dall’Ungheria, perché diverse tele sono state valorizzate attraverso specifiche cartevalori, concentrate soprattutto nella seconda parte degli anni Sessanta. Quando venne sviluppato un progetto specifico di promozione e valorizzazione.
Nella serie del 9 dicembre 1966, ad esempio, viene citato “Picnic in maggio” di Pál Szinyei Merse (l’opera risale al 1873 e campeggia in un foglietto da 10,00 fiorini), mentre in quella del 22 giugno 1967 figura “Ritratto di Franz Liszt” di Mihály Munkácsy (1886, 60 filler). Più corposa la contabilità della proposta lanciata il 30 maggio 1968: ecco “La portatrice d’acqua” e “L’arrotino” di Francisco José de Goya y Lucientes (entrambi del 1808-1812, figurano nel 40 filler e nel 5,00 fiorini), “San Giacomo Minore” e “Maddalena penitente” di Domenikos Theotokopoulos detto El Greco (1585-1590, 60 filler e 1576, 1,50 fiorini), “Il pranzo” di Diego Rodríguez de Silva y Velázquez (1618-1619, 2,50). Poi, va segnalata l’infornata del 10 dicembre 1968, nella quale compaiono “Madonna col Bambino e san Giovannino (Madonna Esterházy)” di Raffaello Sanzio (1508, 40 filler), “Ritratto del doge Marcantonio Trevisan” di Tiziano Vecellio (1553-1554, 4,00 fiorini), “Betsabea al bagno” di Sebastiano Ricci (1724, foglietto da 10,00 fiorini). Si aggiunge quella sfornata il 28 maggio 1969 con “Maiali neri” di Paul Gauguin (1891, 40 filler) e “Donna con ventaglio” di Edouard Manet (1862, 2,00 fiorini).
Naturalmente, ulteriori citazioni sono state effettuate in seguito, magari destinate ad occasioni specifiche. Come quelle registrate il 21 maggio 1971 con “Ritratto di giovane” di Albrecht Dürer (1500-1510, foglietto da 10,00), il 29 giugno 1983, il 16 febbraio 1984 ed il 23 giugno 2006 con di nuovo la “Madonna Esterházy” (nell’ordine, foglietto da 20,00, singolo da 2,00 e da 200,00), “Maddalena penitente” del Greco (1576, 200,00), il bronzetto “Guerriero a cavallo” attribuito a Leonardo da Vinci (inizio XVI secolo, 200,00) e “Tre barche da pesca” di Claude Monet (1885, 200,00). Il 23 maggio 2007 si è aggiunto il già citato “Picnic in maggio” (150,00).
La visita all’esposizione permette infine una scoperta. Oltre all’esemplare presente nella meneghina Galleria civica d’arte moderna (ed il 18 ottobre 1991 destinato ad un dentello natalizio italiano da 600 lire), de “L’angelo della vita” di Giovanni Segantini esiste una copia: se si vuole vederla, basta fare un salto in piazza Duomo. Prima che sia troppo tardi.