Pomeriggio a base di lettere, interpretate da Virginio Zambelli. È quanto proporrà, per l’11 febbraio alle ore 17.30, il Centro studi valle Imagna con “Voci di soldati”. L’appuntamento, ad ingresso libero, si svolgerà a Bergamo presso l’Ateneo di scienze, lettere ed arti, quindi in via Torquato Tasso 4.
Protagonisti saranno due epistolari della Prima guerra mondiale, raccolti in altrettanti libri: “Io sto bene, così spero di te” e “Una foglia sbattuta dal vento” (in questo caso si tratta di una riedizione, integrata con l’aggiunta di oltre cento missive). Offrono corrispondenze rispettivamente dei militari Francesco Bugada (“Biondo”) di Valsecca ed Alessandro Locatelli di Bergamo. All’incontro interverranno Jader Freddi ed Antonio Carminati.
Soltanto in Italia, durante i tre anni di conflitto, sono stati movimentati oltre quattro miliardi tra lettere e cartoline, dieci in Francia e trenta in Germania, ricordano i promotori. “Una cifra sbalorditiva, un vero e proprio fiume di carta!”. Per la prima volta le masse popolari sono entrate nella storia, non solo come numeri o statistiche, ma hanno scritto e trasmesso in prima persona gli eventi cui hanno partecipato direttamente, informando i propri cari lontani. Uno straordinario apparato di fonti di prima mano ha invaso le case di milioni di persone: la storia non è più solo “trasmessa dalle classi o dai governi, che stabiliscono le sorti delle nazioni e influenzano il pensiero dominante, concentrata nelle grandi battaglie terminali o riassunta in chiave molte volte propagandistica nei cosiddetti «bollettini Cadorna», bensì quella più diretta narrata dal marito, dal figlio, dal padre, dal «moroso» in armi”.
Così, la gente comune, attraverso la corrispondenza, ha costruito “dal basso” la propria storia, in modo spontaneo ed efficace.