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editor Fabio Bonacina

27141 news from 8/3/2003

Oltre ventimila dipendenti, tra direttori di uffici e sportellisti, stanno approfondendo i termini dell’operazione che scatterà il 6 marzo

Il cartello che suggerisce lo scaglionamento
Il cartello che suggerisce lo scaglionamento

Passa anche da Poste italiane il reddito di cittadinanza voluto dal Governo di Giuseppe Conte, tra i punti focali del programma elettorale presentato dal Movimento cinque stelle.

La data di avvio per la presentazione delle richieste è fissata al 6 marzo, possibilmente (lo suggerisce un avviso) rispettando lo scaglionamento temporale in ordine alfabetico per cognome. Sapendo che le pratiche potranno essere consegnate pure in futuro, ad eccezione dei primi cinque giorni di ogni mese per non sovrapporsi ai pagamenti delle pensioni.

Intanto, l’azienda diretta da Matteo Del Fante si sta preparando ad una fra le commesse più significative degli ultimi anni, confermando dunque l’importanza della propria rete. Oltre ventimila sono i dipendenti che occorre formare, cominciando dai direttori degli uffici postali minori e da uno o due operatori di sportello per ciascuna sede. Ecco perché in questi giorni sono tornati tra i banchi.

In alternativa -spiegano dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali- l’istanza può essere inoltrata utilizzando il sito dedicato (occorre però aver attivato il Sistema pubblico di identità digitale, cioè lo Spid) o i centri di assistenza fiscale. Il contributo che verrà erogato in aprile potrà essere domandato sino al 31 marzo. Sarà poi l’Istituto nazionale previdenza sociale a verificare i requisiti e indicare quando e in quale ufficio postale si potrà ritirare la prevista carta prepagata, che verrà caricata ogni mese con un massimo di 780,00 euro da spendere entro i trenta giorni successivi.

Anche Poste italiane coinvolta
Anche Poste italiane coinvolta



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