Gli impegni sono idonei a rimuovere i possibili profili di illegittimità della condotta. È la decisione con cui l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, coinvolgendo l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in quanto il messaggio era stato divulgato tramite televisione e stampa, ha chiuso la procedura riguardante una pubblicità ritenuta ingannevole. Procedura aperta su segnalazione di Altroconsumo e Centro tutela consumatori utenti. Il problema è stato riscontrato l’anno scorso nell’ambito della campagna denominata “Buoni e libretti - Buono a sapersi”, volta a promuovere i buoni fruttiferi e i libretti di risparmio postali emessi da Cassa depositi e prestiti; riguarda alcune affermazioni sul rendimento effettivo degli importi investiti e sulla conservazione del capitale, in assenza di indicazioni inerenti ai possibili effetti degli oneri fiscali. Durante il procedimento con l’Antitrust, Poste italiane si è obbligata a contattare tutti coloro che hanno effettuato la sottoscrizione tra il 6 luglio e l’8 ottobre 2018 (giorno in cui è stato comunicato l’atto di avvio del procedimento) aventi un saldo superiore a 5mila euro alla data dello stesso 8 ottobre. Il contenuto della nota riguarda la neutralizzazione dell’imposta di bollo e della ritenuta fiscale. Gli interessati potranno disinvestire entro il prossimo 30 giugno senza subire gli eventuali effetti negativi di tale scelta. Insomma, l’azienda “assicura, a coloro che avessero ritenuto sulla base dei «claim» della campagna pubblicitaria in esame che il rendimento sarebbe stato garantito o che il capitale investito non avrebbe subito diminuzioni alla chiusura del rapporto, l’attuazione di tali «promesse» pubblicitarie, attraverso la sterilizzazione degli effetti fiscali”.
Rimediare alla pubblicità
17 Apr 2019 16:39 - NEWS FROM ITALY
Chiusa con precisi impegni di Poste italiane la pratica davanti all’Antitrust riguardante la campagna “Buoni e libretti - Buono a sapersi”