Mentre c’è chi, avvicinandosi la fine dell’anno, teme un aumento a sorpresa anche delle tariffe per spedire lettere e pacchi (le revisioni introdotte senza nessun preavviso a Capodanno sono una costante della tradizione... nazionalpostale), c’è chi ampia il proprio orizzonte e confronta i prezziari operativi nei Paesi Ue.
Confermando che l’Italia, indipendentemente dalla qualità del servizio, è già fra i territori dove rivolgersi allo sportello risulta oneroso.
A dirlo è l’Anacom, l’Autorità nazionale delle comunicazioni portoghese. In base alla ricerca, le Poste più care si trovano in Finlandia, dove per spedire una lettera prioritaria per l’interno fino a venti grammi ora si pagano 80 centesimi. Seguita a ruota dalla Danimarca che, applicando il cambio, arriva a 74 eurocent, e dalla Svezia assestata a quota 70. L’Italia è quinta con 60 centesimi. Sul lato opposto della classifica, cioè dove il servizio risulta più accessibile, figurano Romania (25 centesimi), Slovenia (23) e Malta, lo Stato conveniente in assoluto con 19 eurocent. Considerando l’insieme dei ventisette, il prezzo medio si assesta sui 48 centesimi; se invece si individuano i quindici soci Ue più vecchi, il valore sale a 56.
Il discorso cambia, almeno parzialmente, se si considera il potere di acquisto. La maglia nera è della Bulgaria con 85 centesimi, seguita da Polonia (81) e Slovacchia (71). L’Italia figura undicesima, con un valore pari a 49; i più economici risultano, ancora una volta, Slovenia (25) e Malta (22). Le medie appaiono inferiori, sia considerando tutti gli aderenti (47), sia soltanto i quindici (43).
“Ancora più ampie -è la sottolineatura dell’Ansa- sono le differenze sul fronte pacchi”. L’Anacom ha considerato una spedizione entro i confini nazionali del peso di due chili, rilevando che il Paese più caro è la Svezia con 14,85 euro, seguita dalla Danimarca (9,38 euro) e dalla Finlandia (8,50). L’Italia è sesta, con un esborso di 7,00 euro, contro la media Ue di 4,57 euro. I pacchi più economici, infine, viaggiano in Bulgaria (77 centesimi). “Anche in questo caso la classifica stilata a parità di potere d’acquisto fornisce qualche indicazione differente”: a spendere di più sono ora gli svedesi, con 10,79, seguiti da finlandesi (5,92) e francesi (5,87). L’Italia è quinta con 5,76, mentre la media Ue è di 4,00. Spese ridotte all’osso, invece, a Cipro, dove bastano 1,23.