Si erano allineate sotto banco per controllare il mercato attraverso una politica dei prezzi condivisa ed una suddivisione degli interlocutori. E -scoperte- è scattata la sanzione di Bruxelles. Nel mirino dell’Unione Europea sono finite cinque ditte specializzate nel fabbricare buste: la svedese Bong, le francesi Gpv ed Hamelin, la tedesca Mayer-kuvert e la spagnola Tompla.
Per oltre quattro anni -ha confermato il commissario incaricato alle Politiche della concorrenza, Margrethe Vestager- “queste aziende si erano messe d’accordo per gonfiare artificiosamente i prezzi” in un certo numero di Paesi membri. “Tutti impiegano le buste. Nel momento in cui i protagonisti di un’intesa aumentano i costi di articoli della vita quotidiana, lo fanno a spese di milioni di europei… In questa vicenda abbiamo chiuso il plico, l’abbiamo sigillato e rispedito al mittente con un messaggio chiaro: non abusate dei vostri clienti accordandovi alle loro spalle”.
L’inchiesta venne aperta nel settembre del 2010, evidenziando che i prodotti erano rivolti a distributori di generi da cartoleria e grandi realtà operative in Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Regno Unito e Svezia.
La cifra comminata supera i 19,4 milioni.