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Andando alle offerte, accanto agli Antichi Stati compare diverso materiale riferito a Regno, Rsi e Repubblica. Fra i reperti, ecco -del periodo di Vittorio Emanuele II- la lettera con testo da Genova a Callao (Perù) del 28 giugno 1876, affrancata per 2 lire con due coppie “De La Rue” stampate a Torino, il 40 e il 60 centesimi: la missiva fu gravata a Londra per 1,70; il retro riporta due segnatasse da 5 centesimi del Paese d’arrivo (è il lotto 615 e parte da 2.000 euro).
Per chi segue la fase di Umberto I, si può segnalare, nuovo con gomma integra, il servizio di stato da 2 centesimi su 5,00 lire con soprastampa fortemente spostata in alto (626, 1.000). Oppure, il grande frammento di lettera da Galatina a Padova del 18 ottobre 1892, caratterizzato dal 5 lire del 1889 verde e carminio (653, 1.000). Appartiene al Regno di Vittorio Emanuele III la serie completa, ancora con gomma integra, dei pubblicitari (694, 5.500).
Nel capitolo delle miste emerge l’assicurata per mille lire da Dicomano a Firenze dell’1 aprile 1884; mostra il 2 lire “De La Rue” di Torino, quindi con Vittorio Emanuele II, e il 50 centesimi del 1879, caratterizzato da Umberto I (755, 900). Una parte è dedicata agli invii respinti con il bollo “Rebuts”, fra cui la raccomandata da Sanza (Salerno) a Buenos Aires (Argentina) del 7 maggio 1883 in fermo posta: offre il 40 centesimi “De La Rue” di Torino e il 25 di Umberto I (768, 200).
Tra i pacchi postali di Repubblica sociale si evidenzia, con gomma integra, il 20 lire lilla bruno dentellato a pettine 13¼ per 13¼; è caratterizzato dalla varietà nella sovrastampa, spostata di trentasei millimetri (789, 200). Questa categoria di esemplari è rappresentata anche dal “Cavallino”, sempre con gomma intatta (816, 1.150).