È il 23 dicembre 1945 ed una famiglia intende ricambiare “vivamente gli auguri di buone feste” (il testo figura dall’altra parte del documento) ad una persona imbarcata sulla regia nave “Vittorio Veneto”. Non trova miglior supporto (d’altro canto, i tempi erano quelli che erano) ed utilizza una cartolina postale da 30 centesimi emessa nel 1942, quella con lo slogan di Benito Mussolini “Vinceremo”. Ovviamente, la scritta è fuori luogo e andrebbe cancellata. Però, il mittente escogita l’alternativa, tramutando il testo in “Buon anno”. Lo sarà stato davvero? Non si sa. Certo è che il reperto, integrato nell’affrancatura con due ritagli tratti da altri interi, venne timbrato ad Alghero (Sassari) il giorno 26 e spedito a Taranto. Si è conservato ed ora, dopo tanto tempo, figura nella collezione di Flavio Pini.
Se il buon anno si vede dall’intero
01 Gen 2017 00:01 - NEWS FROM ITALY
Ovvero: come -nel secondo dopoguerra- si riciclò la cartolina postale propagandistica adattandola alle esigenze del momento