Viene ritenuto il padre fondatore del diritto internazionale moderno, quel complesso di norme sovente messo in discussione, come dimostra ancora una volta l’attuale caso Russia-Georgia. È Alberico Gentili (San Ginesio 1552 - Londra 1608) che ha firmato, fra l’altro, l’opera “De iure belli libri tres” e che l’Italia ricorderà con un francobollo da 65 centesimi. La carta valore associa un particolare della statua bronzea dedicata al giurista e il frontespizio dello stesso libro, nell’edizione del 1598.
Esule per causa di fede nell’Inghilterra di Elisabetta I, raggiunse gli apici della sua carriera accademica e pubblica come professore regio di diritto civile all’Università di Oxford, nonché come intellettuale ideologo e avvocato internazionalista. “La sua vicenda umana e intellettuale -ricorda la presidente del Centro internazionale di studi gentiliani, Pepe Ragoni, che è anche segretario del Comitato nazionale intitolato al personaggio e autore dell’articolo inserito nel bollettino illustrativo- si dipana nel contesto di conflitti epocali come quelli derivanti dallo scontro tra Riforma e Controriforma, dalla scoperta dei Nuovi Mondi e delle differenze di civiltà. Da giurista e pensatore politico di rango europeo, alla stregua di Grozio e di Thomas Hobbes, Gentili con la sua opera si trovò a giocare un ruolo centrale come padre fondatore della «civiltà internazionale moderna»”.
Il Centro da circa trent’anni promuove gli studi e la conoscenza dell’esperto. Per ricordare il quarto secolo dalla scomparsa, organizza a San Ginesio (Macerata) il convegno “Giornate gentiliane del centenario 2008”, posto sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica. Si terrà dall’11 al 13 settembre e nell’ultimo giorno arriverà l’omaggio dentellato, tenuto a battesimo nella stessa cittadina dall’annullo fdc. Concludendo, così, la serie di convegni e momenti celebrativi che hanno avuto luogo presso le maggiori Università italiane e in sedi straniere quali New York, Ginevra, Oxford e Londra.