Al quarto scrutinio -quindi con un quorum sceso dai due terzi alla maggioranza assoluta e come il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, aveva ipotizzato- il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, ha eletto oggi il dodicesimo presidente della Repubblica, che ha ricevuto 665 voti su 1.009. È Sergio Mattarella.
Nato a Palermo il 23 luglio 1941, è vedovo ed ha tre figli. Ha insegnato Diritto parlamentare all’Università, ed ha condiviso con il padre Bernardo (membro della Costituente e più volte ministro) ed il fratello Piersanti (presidente della Regione siciliana ucciso dalla mafia) la militanza nella Democrazia cristiana, per poi passare al Partito popolare ed alla Margherita. Deputato dal 1983 al 2008, è stato anch’egli ministro (a Rapporti con il Parlamento, Pubblica istruzione, Difesa) nonché vicepresidente del Consiglio tra il 1998 ed il 1999. Dopo l’annuncio, quale primo atto, si è recato alle Fosse Ardeatine.
Giurerà martedì 3 febbraio, per poi insediarsi ufficialmente. Nei fatti spostandosi di poco, visto che dal 2011, e fino ad ora, ha ricoperto la carica di giudice alla Corte costituzionale, la cui sede prospetta sulla medesima piazza del Quirinale.
Giorgio Napolitano, unico capo dello Stato ad essere stato incaricato due volte (il 10 maggio 2006 ed il 20 aprile 2013), si era dimesso il 14 gennaio scorso. A rigore, quindi, dal punto di vista delle emissioni postali la sua collezione finirebbe con il francobollo per i cent’anni del terremoto nella Marsica, disponibile dal giorno precedente. E quella intitolata al nuovo rappresentante comincerà dal doppio tributo per il Carnevale di Putignano (Bari) e Sciacca (Agrigento), atteso -salvo sorprese- per il 5 febbraio. Teoricamente, le due voci che hanno debuttato nel frattempo, ossia “Anno internazionale della luce” e Torino capitale europea dello sport, disponibili dal 26 e dal 30 gennaio, sarebbero imputabili al periodo vacante, con il presidente del Senato Pietro Grasso ad esercitare le funzioni. Probabile, tuttavia, che esse vengano accorpate alla fase precedente.