Il “salto” della virgola dei decimali con i conseguenti addebiti sui conti dei clienti “non può essere liquidata da Poste italiane solo con una semplice rassicurazione” sul corretto ripristino. A sostenerlo, il giorno dopo il “fattaccio”, è Adiconsum. “Molti correntisti -è il commento diffuso dall’associazione dei consumatori- hanno subìto dei danni concretizzatisi con la mancata possibilità di effettuare sia pagamenti che prelievi. Ma l’effetto ancor più grave per alcuni potrebbe essere stato il mancato pagamento di bollette in scadenza nel giorno in cui si è verificato il guasto”. Per questo il sodalizio chiede alla società di prendere contatto con tutti i soggetti coinvolti (“varie centinaia di migliaia”) per informarli di quanto è accaduto e sulle iniziative in corso, analizzare eventuali reclami in sede conciliativa e riavviare il confronto sulla sicurezza dei sistemi informatici. Le riflessioni giungono anche dall’ambito sindacale. La Slc-Cgil, ad esempio, ricorda come sul sito di Poste abbondino i certificati per la sicurezza ed i relativi premi. “A quanto pare non basta sventolare attestati e accordi internazionali sulla creazione di task-force finalizzate al contrasto della pirateria informatica perché ciò avvenga in automatico”. Non sarà che forse troppo spesso si fanno affermazioni azzardate senza avere la certezza che il sistema, e chi ne è responsabile, risulti “all’altezza della situazione?”. “Siamo molto preoccupati per tutto quello che viene chiesto a Poste, dalla Banca del Sud all’ingresso in Telecom Italia, e non vorremmo che l’attenzione del management fosse tutta concentrata a sviluppare richieste simili che prescindono dal core business e dalla missione industriale dell’azienda, ignorando le questioni vere che incidono sull’efficienza e sulla reputazione”.
Sicurezza: il momento delle riflessioni
26 Nov 2009 14:08 - NEWS FROM ITALY
La vicenda, scoperta ieri, della virgola scomparsa nella contabilità di Poste italiane innesca richieste e dubbi