Carlo Catelani lo ha detto a chiare lettere all’inaugurazione di “Romafil”: aver distrutto i foglietti dei diciottenni avanzati senza coinvolgere Rai e testate nazionali è stato un peccato. E lo ha voluto ribadire a “Vaccari news”. “Sono convinto -dice il presidente dei commercianti- della correttezza delle procedure che hanno portato a triturare gli avanzi, anche se questa distruzione «clandestina» è stata una coltellata al cuore, una grandissima occasione mediatica persa”. “Si è trattato -aggiunge Michele Caso, che nella commissione tecnica organizzata dal ministero rappresentava i collezionisti- di un’operazione faticosa, ma c’è la serenità per essere tutti tranquilli. Effettivamente, gli unici foglietti che ci sono in giro sono quelli che arrivano dalle Poste”. “L’evento della distruzione -aggiunge Marisa Giannini- andava fatto, ma avrebbe richiesto una particolarissima attenzione”. Da qui, le scelte diverse. “Nessuno -aggiunge- potrà dire che di questi francobolli ne sono stati accantonati alcuni. È un discorso delicato, ha prevalso l’esigenza della sicurezza, di una grande trasparenza”. E le rimanenze del 41+21 centesimi contro i tumori al seno? Il francobollo con la regina Elena -assicura il direttore della divisione filatelia- “verrà distrutto, ma in un altro momento”.
Sicurezza non fa rima con pubblicità
16 Ott 2007 00:26 - NEWS FROM ITALY