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editor Fabio Bonacina

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Sembrano, ma non sono francobolli. Linea d'ombra ha impiegato questi disegni per richiamare le foto d'epoca e promuovere iniziative rivolte ai giovanissimi che visitano la mostra «America!»
Sembrano, ma non sono francobolli. Linea d'ombra ha impiegato questi disegni per richiamare le foto d'epoca e promuovere iniziative rivolte ai giovanissimi che visitano la mostra «America!»

Specialisti di marketing e grafici sono filatelisti? Domanda troppo generica per dare una risposta attendibile. Di sicuro, utilizzano i francobolli come comoda fonte per le immagini, in grado di fornire sinteticamente uno o più messaggi. Per esempio, ufficialità, valore economico, oggetto meritevole di studio.

Il richiamo può esserci anche quando non ci si accontenta della semplice riproduzione, ma si lavora di fantasia. È il caso della pubblicità di “Giudizio universale”, il mensile “che recensisce tutto”, dove cinque... francobolli sono dedicati ad altrettanti filoni, come si legge nelle vignette: arte, tutto, politica, vita e cultura (immagine in basso). È Stefania Stecca, dalla redazione del periodico, a spiegare le ragioni: il francobollo -dice a “Vaccari news”- “accompagna -per tradizione- l’arrivo di notizie o regali: la lettera, il pacco. Siamo un giornale di recensioni che ha l’ambizione di recensire un po’ di tutto: «arte, politica, cultura, vita, tutto» era la frase che accompagnava la testata fino a qualche mese fa. Dunque unire il mensile, quale portatore di notizie, con il francobollo è stato un facile passaggio”. I francobolli sono allora diventati il simbolo delle categorie presenti nell’inserzione. “La ragione è stata quindi di tipo creativo, non perché qualcuno in particolare fosse collezionista (o forse qualche collezionista in redazione c’è ma non si è ancora rivelato)”. Per casualità, il numero di dicembre-gennaio, con lo slogan “Nascere o non nascere”, offre un bimbo all’interno della cassetta postale con tanto di corno d’ordinanza.

Un... abbaglio è invece il richiamo utilizzato per “America!”, la mostra bresciana dedicata alle “storie di pittura del Nuovo Mondo” (immagine piccola). Alcuni schizzi dentellati attirano l’attenzione all’area dedicata alle scuole, ma non sono cartevalori. “È vero -dice da Linea d’ombra Ornella Gabrieli- sembrerebbero francobolli”. “In realtà vorrebbero ricordare foto d’epoca e documenti topografici”, perché lungo le sale espositive ci sono “significativi spazi dedicati alla documentazione fotografica e oggettistica dell’800”.

Il riferimento alle cartevalori postali è invece voluto per la campagna pubblicitaria di «Giudizio universale». Nell'immagine, anche la copertina del numero di dicembre-gennaio del mensile
Il riferimento alle cartevalori postali è invece voluto per la campagna pubblicitaria di «Giudizio universale». Nell'immagine, anche la copertina del numero di dicembre-gennaio del mensile



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