Giornata intensa, quella odierna, per l’Unione filatelica subalpina. È in corso il trasloco verso la nuova sede, situata sempre a Torino, ma al secondo piano di via Asinari di Bernezzo 34. Un impegno gravoso, soprattutto per la grande biblioteca che possiede.
Per una associazione “è, a mio parere, un patrimonio culturale filatelico notevole, che va conservato ma che purtroppo ci penalizza e ci mette in difficoltà per i costi che comporta un affitto”, spiega l’attuale presidente, Elisa Gardinazzi, a “Vaccari news”.
Sono circa 1.350 le opere catalogate a suo tempo, mentre 150 risultano ancora da ordinare, insieme a diversi numeri unici. Sul sito dell’Ufs è presente un indice parziale, che va sistemato. Ci sono presenze per tutti i settori, anche di autori stranieri... “Troppi sono i testi che vorrei citare, segnalo «La carta postale bollata degli Antichi stati di terraferma del re di Sardegna» di Silvio Sella (risale al 1914), «I francobolli del Ducato di Modena e delle provincie modenesi e le marche del Ducato stesso pei giornali esteri» di Emilio Diena (1894), «Documenti sanitari - Bolli e suggelli di disinfezione nel passato» di Carlo Ravasini (1954), «Atti del I Congresso filatelico italiano» (Napoli 1910). Numerosi i titoli e numerosissimi gli articoli di filatelia tematica, poiché Nino Barberis, anni fa, ha donato alla Subalpina la sua biblioteca”.
E per i periodici? “L’emeroteca è costituita da diverse migliaia di riviste con solo alcune presenze relative al Regno, annate de «Il corriere filatelico», «Il mondo filatelico» ed «Il bollettino filatelico»”. Il nucleo originario del sodalizio ormai più che centenario è andato distrutto durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e ricostituito in seguito. Per il periodo repubblicano, tante sono invece le testate: “Il collezionista” dall’agosto 1948 ad oggi, le raccolte intere di “Cronaca filatelica”, “La tribuna del collezionista”, “F&n”, “Notiziario Asif”, “Francobolli”, “Vaccari magazine”, “Memorie dell’Accademia italiana di studi filatelici e numismatici”, “Storie di posta” ed altre, e poi annate di “Filatelia”, “Fil-Italia”, “The London philatelist”… “La catalogazione -prosegue la rappresentante- verrà ripresa al più presto e messa finalmente sul sito”.
Il patrimonio è riservato ai soci, che ne possono usufruire nei giorni e negli orari di apertura della sede, e cioè il venerdì dalle 15 alle 18.30, nonché il secondo e l’ultimo lunedì dalle 21 alle 23. Si può anche prendere in prestito un volume per due settimane. Tuttavia, “la richiesta, da parte di persona non socia, a consultare una pubblicazione presente in biblioteca, è sempre stata soddisfatta”.
Di recente la Subalpina ha visto rinnovare il proprio gruppo dirigente. La stessa Gardinazzi ha preso il posto di Bruno Bonanate. Nel consiglio figurano, inoltre, Alessandro Bertucci, Luciano Mangiabene, Alberto Sabbadini e Francesco Sperone; per revisori dei conti vi sono Roberto Gallo, Fabrizio Salami e Claudio Toscano; come probiviri figurano Bruno Bonanate, Giovanni Martina ed Italo Robetti.
Un problema analogo, ossia il trasferimento della sede e del corposo patrimonio librario, si prospetta pure per la milanese Associazione italiana di storia postale. Secondo quanto anticipa il suo presidente, Angelo Simontacchi, la decisione, ineludibile, dovrà essere presa al più presto.