“Portare come argomento che i rincari dei francobolli non faranno fallire i bilanci delle famiglie italiane perché, secondo il paniere Istat, incidono solo per lo 0,166 per cento delle spese totali è... un controsenso”. Così si esprime il senatore dell’Ulivo Esterino Montino, intervenendo oggi sulle conseguenze del decreto Landolfi.
Le poste, aggiunge, “stanno ammettendo candidamente che è possibile aumentare di quasi un terzo il costo delle tariffe postali e si autolegittimano sostenendo che in fondo questo non va poi a pesare più di tanto sulle tasche degli italiani. Se questo fosse vero, potrebbero analogamente aumentare tutti i prezzi dei prodotti sociali di prima necessità”.
Il settore non business “è un servizio sociale che riguarda la comunicazione privata interpersonale e che come tale deve continuare ad essere considerato con un’attenzione particolare ai costi sostenuti dai consumatori, visto, per altro come ammette la stessa società, che dalla posta privata deriva solo il 13% degli introiti complessivi. La verità oggi è una e semplice: una famiglia che vuole spedire una cartolina d’auguri spende il 30% in più e questo non è in alcun modo giustificabile”.
“La fretta con la quale l’ex ministro Landolfi ha ratificato tali aumenti è dubbia, soprattutto perché non è stata attuata nessuna verifica sulla reale efficienza del servizio postale. Credo che il Parlamento e il ministro delle Comunicazioni debbano al più presto appurare se effettivamente, come sostengono le poste per motivare l’aumento delle tariffe, tutta la corrispondenza venga ora consegnata in 24 ore”.