Dalla Germania, per ora, è giunto soltanto un annullo, ma di francobolli non se ne parla. E nemmeno dalla Francia, come viene anticipato a “Vaccari news”. Però, sta per rimediare il Vaticano, pronto con due dentelli raccolti in fogli da dieci e tirati in duecentomila copie per tipo. Riguardano i dodici secoli trascorsi dalla morte di Carlo Magno, avvenuta dunque nell’814.
Nato nel 742 in quella che ora è la tedesca Aquisgrana, eredita dal padre, Pipino il Breve, il Regno dei franchi. Il trono, inizialmente diviso dalla successione, viene nuovamente unificato con la morte del fratello Carlomanno, avvenuta nel 771. Da quel momento, egli avvierà una serie di campagne militari che lo porteranno a ricostituire gran parte di quello che era stato l’Impero romano d’occidente. Nella notte di Natale dell’800, presso la Basilica di San Pietro a Roma, papa Leone III lo incoronò quale primo imperatore del Sacro romano impero, momento ricordato con un francobollo italiano da 200 lire uscito il 3 maggio 1982.
La grandezza della sua visione -commentano dall’Ufficio filatelico e numismatico- “anticipò di secoli il concetto stesso di Europa; Carlo Magno mirò infatti a creare nel regno, oltre all’unità politica, l’unità religiosa, legislativa, monetaria, culturale e sociale”.
Alle cartevalori ha lavorato Patrizio Daniele. Nell’85 centesimi ha reinterpretato l’imponente statua equestre del sovrano realizzata da Agostino Cornacchini nel 1725 per la Basilica di san Pietro. Sullo sfondo si intravedono i profili di due abbazie, ubicate a Fulda (Germania) ed a Saint-Denis (Francia). Nel taglio da 1,90 euro viene rappresentato invece come appare nell’iconografia classica, ossia con lo scettro ed il globo sormontati dalla croce; sullo sfondo, uno scorcio della cattedrale della stessa Aquisgrana.
Aggiornamento del 23 gennaio 2015: la tiratura effettiva ammonta a novantamila esemplari.