Sarà difficile leggere i testi, ma già un rapido sguardo permette di decifrare l’evoluzione grafica: dalle pagine tutto piombo di un tempo (sul primo numero riprodotto sono visibili, addirittura, gli esiti di un maldestro restauro) al graduale impiego delle fotografie, fino al timido richiamo del colore. “L’osservatore romano” compie un secolo e mezzo, avendo debuttato l’1 luglio 1861, e il Vaticano lo ricorderà, il 21 giugno, con dieci francobolli da 60 centesimi, raccolti in fogli da una serie completa (la tiratura arriverà sino a 130mila multipli). Ogni esemplare cita una specifica edizione, considerando tutte quelle che hanno annunciato le elezioni dei papi succedutisi dopo Pio IX (1846-1878). Riguardano, nel 1878, Leone XIII, in carica per un quarto di secolo; nel 1903, Pio X, l’ultimo ad essere proclamato santo; nel 1914, Benedetto XV, che denunciò l’“inutile strage” della Prima guerra mondiale; nel 1922, Pio XI, sotto il cui Pontificato nacque lo Stato della Città del Vaticano; nel 1939, Pio XII, un altro uomo di pace per un tempo di guerra; nel 1958, Giovanni XXIII, che avviò il Concilio vaticano II ed è stato beatificato nel 2000 insieme a Pio IX; nel 1963, Paolo VI, che per primo viaggiò nei cinque continenti; nel 1978, Giovanni Paolo I, a capo della Chiesa per trentatré giorni, nonché Giovanni Paolo II, il primo non italiano dal 1523 e beatificato un mese fa; nel 2005, infine, Benedetto XVI. Oggi il giornale della Santa Sede si pubblica in otto lingue e per il giro di boa ha completamente rinnovato il suo sito. Anche con questa emissione -sono le parole del direttore, Giovanni Maria Vian -“intende rivolgersi e offrire amicizia a credenti e non credenti. Per aprire a Dio gli orizzonti delle società”.
Sul giornale le elezioni dei pontefici
01 Giu 2011 16:01 - VATICAN
In dieci francobolli come “L’osservatore romano”, che ha raggiunto il secolo e mezzo di pubblicazioni, ha annunciato di volta in volta il nuovo papa