Non solo le cerimonie ufficiali, che di certo faranno riferimento anche al centocinquantesimo. La “Festa della Repubblica” può essere celebrata pure a teatro, con una proposta, naturalmente, a taglio postale. Succede a Recco (Genova), dove il 2 giugno il Festival classica in paradiso proporrà, in sala consiliare alle ore 21, “Senza libri, senza chitarra e senza cielo”, concerto-spettacolo dedicato a Giuseppe Mazzini. Interpreti saranno l’attore e musicista Andrea Nicolini accompagnato da Fabrizio Giudice alla chitarra e da Gianluca Nicolini al flauto. Quello messo in scena sarà un Mazzini inedito, ancora giovane, pieno di idee e speranze che poi il tempo e i grandi avvenimenti in parte esaudiranno. Poco più che trentenne viene mandato in esilio in Svizzera, e da lì comincia un lungo rapporto epistolare con la madre, Maria Drago, rimasta a Genova. Gli esperti stimano che nella sua carriera di esule abbia scritto un milione di lettere e si è trovato al centro di interessanti quanto emblematiche traversie postali. I testi che Nicolini proporrà sono tratti da tale epistolario (come il titolo stesso dello spettacolo): “Me ne vivo sempre più nascosto, qui tra le valli svizzere, dove soffro parecchio per le ristrettezze della vita quotidiana e per il timore di essere trovato dalle guardie… non ho più con me neanche la chitarra, che mi faceva tanta compagnia… Ma che farci? Pazienza. E tempo. Bisogna stare molto attenti; l’Italia viene prima di tutto. Molte sono le cose da fare, da organizzare, da pensare. Ecco: ho bisogno di libri. Per pensare. Io potrei vivere tutta la mia vita chiuso in una camera. Ma così: senza libri, senza chitarra e senza cielo sarebbe troppo”. Provetto chitarrista e autore del libro “Filosofia della musica”, il grande ligure (dopodomani verrà ricordato con un ulteriore francobollo da 60 centesimi in foglietto) trova conforto tra le note; spesso si ritrova a mandare via le malinconie suonando gli autori a lui più cari, come Legnani o Giuliani. A volte i suoi amici lo sorprendono mentre canticchia accompagnandosi con lo strumento. Frattanto, il futuro del Paese si va preparando. La serata si muove tra i racconti di vita di Mazzini e le esecuzioni dei brani da lui stesso citati nelle missive. Il tutto è trattato con l’ironia che traspare continuamente dalle lettere, sia quando Mazzini è costretto a parlare di sé al femminile per non essere scoperto, sia quando racconta di incontri strani e imbarazzanti o divertenti. Oltre che al repertorio per chitarra sola e per duo flauto-chitarra, verranno proposti alcuni brani popolari risorgimentali che danno l’idea del fervore patriottico del periodo. L’ingresso è libero, fino ad esaurimento dei posti.
Sul palco le lettere del… chitarrista Giuseppe Mazzini
31 Mag 2011 16:18 - APPOINTMENTS
Un lato poco noto del politico e filosofo, documentato attraverso le missive spedite alla madre. Lo spettacolo a Recco (Genova), il 2 giugno alle ore 21