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editor Fabio Bonacina

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Da Ceprano a Roma seguendo il percorso dell’ambulante postale. Centocinquanta anni dopo la sua istituzione

Il ricordo un secolo e mezzo dopo
Il ricordo un secolo e mezzo dopo

Si ritorna al tempo del Pontificio con il dispaccio postale richiesto dal Circolo filatelico “Tres tabernae”, attivo a Cisterna di Latina. Questa volta intende ricordare il secolo e mezzo da quando divenne operativo l’ambulante ferroviario tra la Città Eterna e Ceprano. L’esperienza verrà svolta il 12 settembre con partenza alle ore 20 dalla località frusinate per giungere, l’indomani mattina, in Vaticano.

I propri invii dovranno arrivare allo sportello filatelico del Frosinone Centro (piazza Libertà 9, cap 03100) entro le 12 dell’11 settembre, oppure portati a mano, il giorno stesso della prestazione, alla biblioteca del paese di avvio (piazza Martiri di via Fani, dalle 14 alle 19.30). Le condizioni sono le solite: saranno ammesse corrispondenze affrancate con almeno 70 centesimi e dirette nel caso specifico oltre il fiume Tevere; dovranno riportare, inoltre, un mittente, al quale verranno restituite.

La linea -spiega Giuliano Padrin in un articolo pubblicato sei anni fa su “La soffitta”- partiva dalla capitale e toccava via via le stazioni di Ciampino, Marino, Albano, Civita Lavina (oggi Lanuvio), Velletri, Valmontone, Segni, Sgurgola, Ferentino, Frosinone, Ceccano, Pofi, per terminare a Ceprano. Dove si collegava con la borbonica Isoletta-Napoli: da qui la sua importanza. Ogni giorno venivano registrate tre corse ascendenti ed altrettante discendenti; avevano bisogno di circa quattro ore per andare da un capo all’altro. Solo due, però, effettuavano l’intero tragitto.

Dal 7 settembre 1863 il servizio fu effettuato su appositi vagoni di terza classe modificati per la specifica esigenza. Si presentavano come uffici postali veri e propri, con il personale, gli arredi e la dotazione di registri e di bolli.

Uno dei documenti mostrati da Giuliano Padrin
Uno dei documenti mostrati da Giuliano Padrin



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