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editor Fabio Bonacina

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L’iniziativa servirà ad aiutare l’associazione “Noi per loro”, impegnata con i bambini ricoverati in Oncoematologia

Poste e almanacchi, un sodalizio antico. Già oltre un secolo fa -lo documenta il libro “La tradizione dei calendari postali”- i portalettere andavano per le case distribuendo piccoli lunari ed auguri, in cambio di una gratificazione monetaria. Ben più recente è l’esperienza di Trieste, dove -grazie all’impegno di Scilla Sora- ne sono stati realizzati addirittura due e biennali: nel 2000-2001 coinvolgendo i dipendenti uomini, e nel 2002-2003 le colleghe donne, al fine di aiutare l’associazione di volontariato Azzurra, impegnata con le malattie rare.

Ed ora l’attenzione si sposta a Parma... Qui un gruppo di dodici impiegate, guidate da Maria, che dirige un ufficio della città, ne ha firmato uno per il 2011. Perché proprio le postine? “Il perché -risponde la stessa ideatrice- è molto semplice: sono signore stupende”.

Anche in questo caso, l’obiettivo è nobile: sostenere l’associazione Noi per loro, dal 1984 al fianco delle famiglie dei bambini ricoverati e del personale medico ed infermieristico del reparto di Oncoematologia pediatrica al locale Ospedale maggiore. Per questo il medesimo sodalizio (via Pietro Rubini 12, 43125 Parma, orario 9-13 dal lunedì al venerdì, telefono 0521.981.741, fax 0521.942.013, e-mail info@noiperloro.it) lo vende a 10,00 euro. Come lo vende al medesimo prezzo la tabaccheria “Il quadrifoglio” (viale Fratti 60).

Ad aprire le pagine è una frase di Fernando Pessoa (“Porto addosso le ferite delle battaglie che ho evitato”), associata alla foto d’insieme. E poi, ad Ornella, Mara, Giuseppina, Mariella, Paola, Rosy, Cristina, Maria, Cristina, Daniela, Luisa ed Eleonora viene dedicato un mese ciascuna. Valorizzate grazie alle immagini scattate da Franco Piccoli. Fotografo evoluto, ma non professionista, come ci tiene a presentarsi. “Ho cercato -precisa a «Vaccari news»- di fare un discorso basato sulla fantasia, onirico, direi quasi metafisico. Non reale, insomma”.

“L’idea è venuta insieme a Maria; abbiamo voluto fare una cosa seria, non volgare, sapendo che il fine ultimo era aiutare i bambini. Me l’ha chiesto, mi ha dato carta bianca, ho studiato i set”, ed ecco i risultati. A farsi notare sono anche gli oggetti associati alle modelle per un giorno... “Tutto polistirolo, non c’è nulla di vero. Li ho creati appositamente in sei mesi di lavoro”.

Era la prima volta che si cimentava in un progetto simile? “No”, risponde. “Ho già fatto altri calendari, non di questa portata, ma legati al paesaggio”. Ed ora? “Visto l’esito, abbiamo altre idee per il futuro”.

Due delle foto di Franco Piccoli. La prima, d’insieme, apre il calendario; la seconda, per gennaio, vede protagonista Ornella
Due delle foto di Franco Piccoli. La prima, d’insieme, apre il calendario; la seconda, per gennaio, vede protagonista Ornella



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