Un’antica strada postale sarà citata domani nel gruppo di emissioni firmato da Israele. Venne impiegata dai mamelucchi e restò operativa tra il 1260 ed il 1516, mettendo in collegamento Il Cairo con la capitale del Nord, ossia Damasco, ed altri centri importanti.
La via proveniente dall’Egitto, passando attraverso l’area settentrionale del deserto del Sinai, a Gaza si biforcava: un percorso portava a Karak nell’attuale Giordania transitando da Beit Guvrin ed Hebron; l’altro conduceva a Damasco, in Siria, via Jitin (Ge’a), Qatra, Baysan.
Il sistema di comunicazione, denominato “Barid”, si basava non solo sui cavalli, ma utilizzava anche piccioni viaggiatori, fuochi o segnali di fumo.
Fu il quarto sultano, al-Zahir Baybars al-Bunduqdari (al potere tra il 1260 ed il 1277) che ripristinò ed incorporò la struttura nel suo apparato militare. Struttura che raggiunse il picco sotto al-Nasir Muhammad ibn Qalawun, quindi tra il 1310 ed il 1341. Era caratterizzata da stazioni posizionate ad intervalli regolari ed equipaggiate con animali riposati, così da permettere al messaggero di non fermarsi e non perdere tempo. Salvo doversi identificare: per questo aveva al collo una sciarpa in seta gialla o una medaglia d’argento, oppure l’animale portava la coda legata. In detto modo, la tratta tra Il Cairo e Damasco veniva cavalcata in quattro giorni. Ancora adesso, un gran numero di rovine attesta la sua importanza di allora.
Il francobollo, da 10,00 shekel, porta la firma di David Ben-Hador e cita la “Giornata della filatelia”.