Le prime scosse arrivarono il 6 maggio, facendo puntare gli occhi di tutti su paesi come Artegna, Buja, Forgaria, Gemona, Majano, San Daniele del Friuli, Tarcento, Venzone. Distrutti i paesi, oltre mille le vittime.
A trent’anni di distanza il ricordo si fa anche postale. Prima con alcuni annulli commemorativi usati nei luoghi del sisma, ora grazie all’allestimento “Il Friuli terremotato”, ospitato, fino al 24 settembre, presso il Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa (Trieste, piazza Vittorio Veneto 1, aperto tutti i giorni dalle 9 alle 13, biglietti 2,00 e 1,00 euro).
La mostra, che propone le collezioni di Walter Asquini e Luigi Colautti affiancate da documenti dell’archivio storico dello stesso Museo, racconta il dramma che sconvolse allora la regione. “Anche in questa rassegna –precisano gli organizzatori- si evidenzia il senso di una raccolta e di una catalogazione di differenti materiali postali a fini di ricerca e impostazione storica. I tragitti effettuati dalle lettere e da altri documenti postali registrati, gli annulli effettuati in località ben definite, ulteriori materiali e curiosità filateliche contribuiscono alla definizione di alcuni percorsi di comunicazione altrimenti sconosciuti”.
Presente, inoltre, un’analisi postale sui danni provocati dal terremoto, realizzata dall’allora dirigente delle poste Sebastiano Burtone. “È una relazione interna postale, frutto di sopralluoghi e ricognizioni sui posti del disastro, utile a tracciare un quadro dei danni che riguardarono le diverse sedi postali friulane”.