Le lettere? Utili per salvaguardare la memoria: non solo quella personale, cioè del mittente o del destinatario, ma talvolta anche la collettiva.
L’ultimo esempio giunge dal Comune di Trento. In questi giorni, nell’ambito dell’iniziativa “Una canzone, una città” (ispirata alla canzone di Ivano Fossati “L’amore fa”), sono stati aperti i “Laboratori della memoria e dei sentimenti” che vedono come punto di incontro il Centro servizi anziani di via Rodolfo Belenzani 49.
Alle sollecitazioni giunte attraverso la canzone, la struttura “risponde con cento storie diverse, semplici oppure avventurose, felici e insieme tragiche: sempre storie d’amore, comunque, che spesso intrecciano i destini individuali di chi le ha vissute alla storia della città”. Saranno proprio questi ricordi amorosi i protagonisti: raccontati, ma anche scritti sulla carta, “perché non vadano perduti”.
Nati dalla collaborazione tra Comune, Museo storico e cooperativa Kaleidoscopio, i laboratori non si fermano alle parole, ma mirano a mettere insieme una galleria di ritratti. Ritratti raccolti attraverso video-interviste, storie scritte, diari e appunto vecchie lettere.
Una volta classificati -promettono gli organizzatori- i materiali saranno rielaborati per venire restituiti alla comunità.