Se -giustamente- attendeva la formalizzazione delle deleghe per riprendere il lavoro nello specifico, ora il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli non ha più… scuse. Perché il provvedimento è stato pubblicato ieri sera in “Gazzetta ufficiale”.
Continua, dunque, ad occuparsi di poste, telecomunicazioni, comunicazione elettronica, reti multimediali, informatica, telematica, radiodiffusione sonora e televisiva, tecnologie innovative applicate al settore delle comunicazioni. Senza trascurare la sicurezza delle reti e la tutela delle comunicazioni, anche telematiche, e le funzioni connesse al Computer emergency responce team nazionale. Segue, inoltre, l’operato di Infratel Italia, Fondazione “Ugo Bordoni”, Agenda digitale italiana. Naturalmente, restano ferme le responsabilità e le funzioni di indirizzo politiche in capo al ministro Carlo Calenda, nonché i compiti attribuiti ai dirigenti.
Per tutti questi settori gli competono le richieste di parere al Consiglio di stato, le risposte agli atti di sindacato politico ispettivo, la firma dei decreti per la variazione di bilancio. Deve affrontare, poi, i lavori parlamentari, sia nelle assemblee sia nelle commissioni, per le materie delegate ed in generale per quelle attinenti liberalizzazioni e semplificazioni.
Il ministro può attribuirgli la presidenza delle commissioni e dei comitati, attività in àmbito comunitario ed internazionale, i rapporti con organi costituzionali o ausiliari del Governo.
Sua, infine, è la definizione dei criteri generali per i supporti finanziari a terzi e di scelta inerenti tariffe, canoni ed analoghi oneri a carico di altri, previo assenso del ministro.
A quest’ultimo restano gli atti e i provvedimenti “che implichino una determinazione di particolare importanza politica, amministrativa o economica; i programmi, gli atti, i provvedimenti amministrativi connessi alle direttive di carattere generale e strategico, nonché i rapporti istituzionali in ambito comunitario ed internazionale”.