Alla fine, eccoli, disponibili da oggi. Sono i quattro francobolli, inseriti nella serie “Il senso civico”, dedicati alla salvaguardia dei diritti e delle libertà. Citano l’Ucraina e costano 5,05 euro ciascuno. Risultano dei “Bzona1”, validi per spedire cartoline e lettere ordinarie nei venti grammi destinate in Europa e nel Mediterraneo dal costo attuale di 1,30 euro, cui si aggiunge un obolo di 3,75 da devolvere, tramite la Protezione civile, a coloro che, dopo l’attacco russo, sono scappati in Italia.
Le immagini riproducono dipinti emersi dal concorso “Ukrainian artist for italian stamp”, organizzato dal ministero della Cultura e della politica dell’informazione. Propongono le chiese di Kiev (il lavoro s’intitola “Space of possibilities” ed è dovuto a Katerina Lypovka), la piazza di Leopoli (“Sunset in Lviv”, Yuriy Bandera), il teatro di Mariupol (“Mariupol drama theatre”, di Serhiy Smetankin), il porto di Odessa (“Spring harbor”, di Sviatoslav Skorobogatov). Non sempre le città sono di identificazione immediata, perché i nomi presenti sulle cartevalori impiegano la lingua locale. Ogni soggetto è stato prodotto in quattrocentomilacinque esemplari autoadesivi, allestiti in fogli da quarantacinque; saranno acquistabili -precisano dal Mimit- fino al 31 dicembre 2024. L’annullo è allo spazio filatelia di Roma, quello in piazza San Silvestro 20. Il bollettino è firmato dall’onorevole Carlo Giovanardi, che il 29 aprile 2022 propose l’iniziativa.
“Un’emissione storica”, la definisce il ministro Adolfo Urso. “Avviene proprio mentre le città raffigurate nei francobolli sono sotto pesanti bombardamenti da parte dell’invasore russo. Mi auguro che la maggior parte dei cittadini italiani condivida questa iniziativa e risponda con grande solidarietà, come peraltro è sempre accaduto dal primo giorno del conflitto”.
“Ho apprezzato molto -ha dichiarato a «Vaccari news» Carlo Giovanardi- il fatto che il ministero delle Imprese e del made in Italy, dopo le mie insistenze, abbia sbloccato la questione tecnica del sovraprezzo e quindi si sia riusciti a emettere i francobolli da me richiesti. Capisco che abbiano messo il nome in ucraino, ma avrebbero dovuto farli precedere da quelli in italiano”.