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editor Fabio Bonacina

27144 news from 8/3/2003

Pubblicate oggi le foto di quanto è rimasto in alcuni uffici postali di Bucha, Irpin, Borodyanka e Gostomel. Ieri, tramite Bpost, giunte 40 tonnellate di aiuti

Ieri: lo scambio merci tra i tir di Bpost e Ukrposhta (foto: Bpost)
Ieri: lo scambio merci tra i tir di Bpost e Ukrposhta (foto: Bpost)

“Ecco come appaiono gli uffici di Ukrposhta a Bucha, Irpin, Borodyanka e Gostomel. Di recente avevamo pagato pensioni anche lì e ora i locali sono stati completamente saccheggiati e distrutti dagli orchi russi. Però ricostruiremo, il piano di ripresa esiste già. Occorrerà molto lavoro, perché oltre agli edifici danneggiati, pure la strada per raggiungerli non è nelle migliori condizioni. Ma siamo pronti”. È quanto hanno annunciato oggi pomeriggio le Poste dell’Ucraina, pubblicando alcune foto significative delle località a nord-ovest di Kiev abbandonate dall’invasore.

L’abituale appello di questa mattina dava, a livello nazionale, 4.642 uffici funzionanti e altri 1.315 operativi su ruote. Rispetto a ieri, nella regione di Doneck sono state aperte alcune sportellerie considerate relativamente sicure. Due giorni fa dei ripristini hanno interessato quella di Sumy. Quasi sempre in tali aree non si accettano oggetti in partenza, comunque si possono saldare le utenze o inviare pagamenti.

Intanto continuano ad arrivare aiuti. Ieri è stato il turno di Bpost: dal Belgio sono state recapitate 40 tonnellate di materiali. Per l’obiettivo, da Bruxelles hanno lanciato una campagna televisiva, ritirando merce in oltre seicento uffici; sono attese altre consegne.

Dall’estero giungono appunto sostegni, ma partono beni: nelle ultime due settimane di marzo l’operatore ha spedito oltre confine, soprattutto via Polonia, 84mila invii per 230 tonnellate. Si tratta, in parte, di esportazione commerciale, che in termini di volumi è stata riportata al 60% rispetto a prima della guerra (significa fatturato, valuta e posti di lavoro). Vi sono poi gli oggetti inoltrati, spesso con sconti sulla tariffa, a parenti evacuati all’estero.

Ci sono infine i volontari che aiutano senza uscire di casa. L’invito è ordinare on-line medicinali con consegna tramite la stessa Ukrposhta; basta offrire la disponibilità sulla pagina di Telegram intitolata SaveUa. Non appena qualcuno avrà bisogno di farmaci, l’interessato riceverà la richiesta e sarà in grado di acquistare esattamente ciò è necessario.

Oggi: come l’operatore ha trovato alcuni uffici postali nelle aree liberate dai russi
Oggi: come l’operatore ha trovato alcuni uffici postali nelle aree liberate dai russi



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