Sì agli aiuti di Stato garantiti da Francia e Grecia, no ad alcuni di quelli concessi in Belgio e Germania. Così la Commissione Europea giudica i sostegni pubblici conferiti al sistema postale. Obbligando i due bocciati a ritornare sui propri passi, in quanto parte degli assegni risultano incompatibili con le norme sulla concorrenza. “Queste decisioni -ha commentato il commissario alla partita Joaquín Almunia- migliorano i profili della politica seguita dalla Commissione… Il nostro obiettivo è prevenire le distorsioni alla concorrenza suscettibili di impedire a cittadini ed imprese di ricavare profitto dall’apertura totale del mercato, che sarà presto una realtà nell’insieme dei Paesi membri”. Al capitolo riguardante La poste, l’Ue ha dato il via libera a Parigi, che per il periodo 2008-2012 aveva riconosciuto al proprio operatore storico una somma pari a 1,9 miliardi di euro, così da finanziare parzialmente la distribuzione dei giornali e la presenza nelle regioni disagiate. Con l’ellenica Elta il contributo elargito da Atene ammonta a 52 milioni, volto a modernizzare la struttura da qui al 2021 ma anche ad estendere il catalogo delle prestazioni, specie nelle aree periferiche. Quanto alla belga Bpost (già La poste) la Commissione ha autorizzato la presa in carico di 3,8 miliardi per i pensionamenti. Contestando, però, gli altri 417 milioni, riguardanti compensazioni annuali versate fra il 1992 e il 2010 alla voce missione di servizio pubblico. Deutsche post, infine, dovrà restituire al Governo tedesco una cifra compresa tra i 500 ed i 1.000 milioni, risultata dalla combinazione fra prezzi regolamentati elevati e sovvenzioni per chi si è ritirato dal mondo del lavoro. Cifra che avrebbe favorito l’azienda rispetto ai concorrenti. Ok, invece, per i 5,6 miliardi accordati tra il 1990 e il 1995 così da coprire i costi del servizio universale. Nel 2009 l’Europa comunitaria ha generato per il comparto postale un volume di affari pari a 72 miliardi, equivalente allo 0,62% del prodotto interno lordo. Un milione e mezzo le persone impegnate. Secondo Bruxelles, dalla fine del 2010 il mercato è completamente liberalizzato in sedici Paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Eire, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna e Svezia); gli altri undici (Cipro, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia ed Ungheria) dovrebbero arrivarci entro l’anno.
Ue - Concorrenza tra promossi e bocciati
01 Feb 2012 12:34 - FROM ABROAD
La Commissione Europea approva quanto fatto da La poste (francese) ed Elta, bacchetta, almeno in parte, Bpost e Deutsche post