Ancora la giornata odierna per visitare “Monacophil” edizione 2017, al solito organizzata dal Club de Monte-Carlo de l’élite de la philatélie. Le tre sedi alle terrasses de Fontvieille resteranno aperte dalle ore 10 alle 17.30, con ingresso libero.
Cosa possono trovare i visitatori? La formula è la tradizionale (e forse andrebbe rinverdita, se si vuole coinvolgere un maggior numero di persone), con un taglio calibrato al luogo, quindi di alta, se non altissima, qualità.
L’espace Léo Ferré ospita il convegno commerciale, rispetto all’ultima edizione sottotono. Certo, vi figurano i grandi nomi della filatelia internazionale, ma spesso gli stand sono di rappresentanza a causa -viene spiegato dai partecipanti- della complessità burocratica per l’esportazione temporanea dei materiali. A livello di amministrazioni postali, dall’area italiana ha aderito solo l’Ufficio filatelico e numismatico del Vaticano, un intervento praticamente obbligato vista la congiunta natalizia definita proprio con il Paese ospite.
A pochi metri di distanza, ecco la Monaco top cars collection, che per la “tre giorni” accoglie due percorsi organizzati negli abituali pannelli verticali. Uno è dedicato alle preziosità delle due Americhe, con materiale difficilmente visibile in Europa, soprattutto con tale concentrazione. L’altro (purtroppo l’inizio è poco visibile, poiché collocato dietro ad una colonna) costituisce un approfondimento monografico dedicato ad uno dei maggiori filatelisti della storia, Philip Ferrari de La Renotière. Alla morte, avvenuta nel 1917, la sua importante collezione venne destinata al Museo postale di Berlino, ma presto finì in vendita per contribuire a pagare i danni della Grande guerra. Curioso -lo si nota lungo il percorso- il catalogo di una delle aste organizzate allo scopo, dove un altro appassionato segnò i realizzi e i nomi di chi riuscì ad accaparrarsi i pezzi!
Infine, ecco il Musée des timbres et des monnaies, dov’è possibile osservare la raccolta del Ferrari sulle cartevalori degli “zemstvo” russi (una posta locale d’epoca zarista). La parte più eclatante è però un’altra, quella per i “100 francobolli e documenti filatelici rari ed emblematici”. Fra essi -a sorpresa- è stato riproposto, esattamente come due anni fa, l’1 centesimo magenta di Guyana Britannica, unico esemplare noto. Dalla Francia al Lombardo-Veneto, dalle Hawaii all’Irak, ecco una gemma dietro l’altra, e non importa se nuova, usata, su documento o allo stato di prova. Tra le proposte, il “fragolone” pontificio isolato (in tali condizioni non se ne conoscono altri), presentato da Paolo Vaccari.