Mentre la prima emissione risorgimentale del 2011 arriverà venerdì 7, con tanto di sottolineatura pure al Quirinale, crescono le perplessità dei collezionisti in merito alla massa di esemplari dedicati al centocinquantesimo. Solo limitandosi alle celebrazioni... strette, dovrebbero arrivare altre sei serie, con ventisette francobolli -organizzati in un numero imprecisato di foglietti- e dieci interi.
Il giro di boa verrà enfatizzato localmente da numerose attività, e di certo non mancheranno abbondanti richiami marcofili. Ma per il settore c’è un elemento in più, visto che l’anno prossimo scatterà il centocinquantesimo della stessa struttura postale, essendo stata creata nel 1862.
“In vista di questi anniversari -anticipa a «Vaccari news» la responsabile per la filatelia di Poste italiane, Marisa Giannini- sono allo studio diverse iniziative che consentano di ripercorrere le vicende del nostro Paese e della nostra azienda”. Le Poste hanno contribuito sotto molteplici profili allo sviluppo sociale, economico e culturale: “documenti, fotografie, filmati, francobolli ne costituiscono una testimonianza preziosa”. Per questo la documentazione conservata nelle sedi di Torino, come a Roma, a Venezia, a Trieste e in altre città e le competenze delle persone alle quali la società ha affidato il compito di censire e studiare beni archivistici e museali “saranno decisamente utili per celebrare in modo adeguato i due eventi e per far conoscere anche il passato della nostra azienda nei diversi ambiti, inclusa la filatelia”.
“I francobolli -prosegue- non solo continuano a suscitare un grande interesse ma consentono di ripercorrere tappe importanti nella storia d’Italia, dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. Nei francobolli ritroviamo gli eventi, le persone, le scoperte scientifiche, il patrimonio artistico e architettonico, le città e il paesaggio del nostro Paese. Il binomio «documentazione d’archivio» e «filatelia» può sicuramente costituire un significativo tassello di prossime iniziative”.